Il Consiglio di Stato conferma il no all’impianto a biogas
ARZENE. Per il legale rappresentante dell’azienda agricola Cinausero Roberto, Renzo & C. società semplice di Arzene, Renzo Cinausero, svaniscono le residue speranze di poter realizzare, in un terreno agricolo ubicato nei pressi della caserma Tagliamento e attiguo al capannone che ospita l’allevamento di maiali, un impianto energetico a biogas, su una superficie di due ettari, in grado di produrre 700 chilowatt elettrici l’ora, per un costo stimato in tre milioni di lire. Il Consiglio di Stato ha, infatti, in appello, confermato la sentenza del Tribunale amministrativo regionale che respingeva il ricorso mirato, in particolare, a ottenere l’annullamento dell’atto, datato 2 maggio 2007, con cui il primo cittadino di Arzene, Luciano Scodellaro, negava la concessione edilizia relativa alla costruzione di un impianto di gestione anaerobica per la produzione di energia elettrica derivante da biogas e biomasse, richiamando le norme tecniche attuative del Piano regolatore generale.
Per la verità il sindaco, all’epoca dei fatti, aveva pubblicamente sottolineato come l’amministrazione comunale non ostacolasse il progetto tout-court, chiedendo, tuttavia, il rispetto di determinati “paletti” fissati dall’organismo consiliare, come quello concernente l’obbligo, per l’impianto, di essere alimentato con almeno il 60 per cento dei materiali di scarto prodotti nell’ambito della stessa azienda.(g.c.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto