Il Comune vuole la casa vacanze di Bagni di Lusnizza

MALBORGHETTO. La Provincia di Gorizia, che ha cessato le sue funzioni dal dicembre 2016, e il Comune di Malborghetto-Valbruna, hanno trovato un accordo per la futura gestione della Casa per Ferie Monsignor Faidutti di Bagni di Lusnizza.
La struttura ha una valenza storica importante, trattandosi dell’ex Schwefelbad Thomashof costruito nel 1903 come Albergo e Casa di Cura per soggiorni termali, acquistata poi nel 1948 dalla provincia di Gorizia per essere destinata a ospitare colonie estive e ricreative. Da allora l’ormai ex ente intermedio isontino ha continuato a investire per il suo mantenimento e una importante ristrutturazione fu realizzata dopo il terremoto del 1976 (fu riaperta nel 1990). La chiusura della Provincia di Gorizia ha cambiato nuovamente lo scenario e il Comune di Malborghetto si è inserito con decisione, chiedendo in prima battuta di poter gestire direttamente la Casa per Ferie per poi ottenerla in proprietà definitiva, nell’ambito del piano di assegnazione degli immobili appartenuti alle Province dismesse. Il sindaco Boris Preschern, in proposito, ammette di essere convinto «che se la struttura passa di proprietà alla Regione, oltre al rischio di una chiusura immediata, si perderebbe un altro pezzo di storia e l’ennesima occasione per pensare di sviluppare qualche iniziativa attorno all’acqua solforosa di Bagni di Lusnizza. Se chiudiamo strutture turistiche che fanno dalle 5 mila alle 6 mila presenze medie l’anno, su un totale di 27 mila che si registrano nel Comune, avvalliamo la morte di un territorio. Altro che sviluppo».
La richiesta del sindaco di avere la proprietà dell’edificio è mirata a riportare l’acqua solforosa all’interno dell’immobile o in qualche sua pertinenza «per poter lanciare a livello sperimentale idromassaggi a base di acqua solforosa, collegati a percorsi Kneipp e alla vicina pista ciclabile. Vogliamo creare un turismo eco-sostenibile, di medio target, ben lontano da progetti faraonici delle Terme che purtroppo, come si è capito, non possono stare in piedi finanziariamente».
La struttura è stata affidata al Comune in comodato gratuito fino a ottobre 2017. (gi.mar.)
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