Il Comune rivaluti la casa cantoniera per scopi turistici

Zuzzi: la struttura è lasciata nel degrado, ma potrebbe essere riutilizzata come luogo di accoglienza per il “turismo lento” 

sacile

L’ex casa cantoniera è abbandonata tra le sterpaglie sulla Statale 13 e il Movimento CapS lancia l’appello per riqualificare l’immobile.

«La casa cantoniera è un’icona storica dell’Anas da riqualificare per trasformarla in ostello, sede associativa e altro ancora – segnala l’attivista Gianfranco Zuzzi –. Il Comune può salvarla dal degrado e trasformare la struttura in un luogo di accoglienza per il turismo lento. I “cammini” di San Cristoforo e Sant’Antonio transitano nel territorio sacilese e la pandemia Covid-19 aumenterà questa forma di turismo 2020».

Istituite nel 1839 e costruite su tutte le strade statali, le case cantoniere erano a disposizione degli operai addetti alla manutenzione. «Negli anni Ottanta è cominciato il declino – ricorda Zuzzi –. A Sacile la struttura è un’opportunità per il turismo». Le case cantoniere sono entrate, nel 2016, in un bando di gara dell’Anas concordato con l’Agenzia del demanio per mettere sul mercato le prime trenta di 1.244 ex alloggi. «L’obiettivo era quello di valorizzarle come ostelli, ristoranti, bar e poli del turismo – va avanti l’ex consigliere comunale –. Soltanto in paio delle strutture sono state date in concessione, eppure sono icone della storia del nostro territorio».

Il Demanio ha offerto la concessione gratuita disposta dall’“art bonus” per il recupero di immobili lungo i percorsi ciclopedonali del “turismo lento”, per il recupero e riutilizzo.

«Il Comune di Sacile non sembra conoscere l’offerta – conclude Zuzzi –. A San Liberale la casa cantoniera merita di più del lento degrado. I percorsi per appassionati di movimento a piedi e in bicicletta saranno importanti per fare ripartire la città e l’ecoturismo dopo la pandemia». –

C.B.

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