Il coinquilino in lacrime: «Può essere stato lui»

La fidanzata di Sergio Romano: «È crollato perché non se ne era mai accorto» L’avvocato Esposito: «“Non ricordo” è stata oggi la risposta più frequente»
Di Ilaria Purassanta

Mentre gli ex coinquilini di Trifone Ragone Giosuè Ruotolo, Daniele Renna e Sergio Romano venivano torchiati in caserma dai carabinieri per tre giorni di fila, a settembre del 2015, le loro fidanzate, a centinaia di chilometri di distanza, si scambiavano, preoccupate, notizie.

Annalisa Barba, fidanzata di Sergio Romano, ha creato la chat “Le finanzierine”, in cui ha incluso anche la ragazza di Daniele Renna Francesca Lorusso e Mariarosaria Patrone. «Non abbiamo mai parlato dell’omicidio, ma solo di quello che stava succedendo. Ci domandavano il perché di tutte quelle ore sotto interrogatorio», ha raccontato Annalisa. Ieri in Corte d’assise sono state sentite a lungo le fidanzate di Daniele Renna e Sergio Romano. Annalisa parla per la prima volta con Sergio dopo il 24 settembre, al ritorno dalle visite mediche per la Finanza.

«Sergio crollò all’improvviso davanti alla televisione, quando su canale 5 dissero che Giosuè era indagato per il duplice omicidio – ha dichiarato la sua fidanzata Annalisa – Era sconvolto per quello che aveva appreso dagli inquirenti: gli avevano mostrato la foto dell’auto di Giosuè. Quella sera era uscito. Sergio pianse, si domandava come mai non si fosse accorto di nulla. “È come se fossi vissuto in un pallone”». A precisa contestazione del pm Pier Umberto Vallerin, Annalisa ha confermato quanto dichiarato il 19 maggio del 2016 ai carabinieri: «Il suo ragazzo ha avuto questa reazione per non essersi accorto che Giosuè poteva essere il responsabile dell’omicidio». La fidanzata ha precisato però che Sergio era in preda a un generale sconforto per la situazione in generale.

Francesca Lorusso ha confermato, invece, di aver sentito della lite fra Giosuè e Trifone a novembre del 2014. «Quella sera ero al telefono con Daniele – ha detto Francesca – quando il mio fidanzato ha interrotto la comunicazione perché Giosuè era appena entrato in casa dicendo che aveva appena fatto a botte con Trifone». Francesca, però, non ha saputo spiegare le ragioni della lite. Entrambe le fidanzate dei coinquilini hanno sostenuto di aver appreso dei messaggi anonimi inviati a Teresa dai loro ragazzi soltanto dopo che Renna e Romano ne avevano parlato con i pm.

«Fra coinquilini e le loro fidanzate, se fosse possibile fare un conteggio delle risposte date, scopriremmo che la più frequente è “non ricordo” – l’avvocato Giuseppe Esposito, che con Roberto Rigoni Stern assiste Giosuè Ruotolo, sintetizza il punto di vista della difesa –. Quanto alla memoria a scoppio ritardato, si sa che i ricordi affiorano, ma qualche volta non si sa da dove arrivino».

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