Il castello è una cartolina: Gorizia preferita per i matrimoni

GORIZIA. Il capoluogo isontino piace agli sposi. Sempre di più. Sono in aumento le richieste per celebrare i matrimoni con rito civile nelle sedi comunali, con il castello decisamente in cima alla lista dei luoghi dove scattare la “foto della vita”.
Numeri che hanno convinto il Comune a estendere la disponibilità del maniero che dal colle sorveglia la città oltre i termini previsti (aprile). Con una recente delibera, infatti, si è deciso di andare avanti per altri sei mesi con gli sposalizi in castello, a partire dal prossimo 2 ottobre, confermando l’estensione anche agli orari di apertura pomeridiana.
Ma avere la fortificazione dell’XI secolo come suggestivo sfondo del servizio fotografico di nozze è possibile solo nei giorni feriali, dal martedì al sabato, mentre rimangono escluse domeniche e festivi. In questo modo si può scegliere se sposarsi al mattino nella Sala Bianca del municipio, nel parco municipale o in castello.
Il castello per i matrimoni da favola ma, a sorpresa, non per le unioni civili. Anche il Comune di Gorizia, tuttavia, si adegua: è infatti in preparazione un regolamento specifico per gestire, come hanno fatto o stanno facendo molti altri Comuni italiani dopo la messa in cantiere del ddl Cirinnà.
A benedire la decisione di rendere più fruibile il castello per le cerimonie nuziali arrivano anche le parole del sindaco Ettore Romoli.
«È una decisione sperimentale, dato che abbiamo interesse a trasformarlo in una fonte di reddito per tutto l’anno, dando una risposta più esauriente anche alle tante richieste già pervenute. Per quanto riguarda i matrimoni, comunque, dipenderà anche dalle condizioni atmosferiche: il sistema di riscaldamento non è così potente da soddisfare le esigenze locali e stanze così ampi».
Da adeguare, in ogni caso, restano anche i regolamenti per le unioni civili. Anche se fino ad ora non si sono viste richieste in tal senso.
«Bisognerà tener conto di due cose, approntando i necessari regolamenti. Da un lato la diversità tra l’unione civile e il matrimonio vero è proprio, visto che è un atto amministrativo. Dall’altro, parliamo di una scelta che merita lo stesso rispetto e quindi troveremo delle formule che tengano conto di queste due istanze e di tutte le sensibilità».
In attesa di ulteriori regolamentazioni, per i matrimoni civili rimangono appetite la Sala Bianca del palazzo comunale e la gloriette del Parco municipale. Preferenze legate (forse) anche ai prezzi.
L’attività di celebrazione dei matrimoni, se richiesta nell’orario di servizio nella Sala Bianca del Comune, per l’utenza è gratuita. Se gli orari sono diversi da quelli degli uffici, la quota da pagare nei giorni feriali è invece di 178 euro, che diventano 295 per il sabato pomeriggio, mentre se si sceglie il parco comunale bisogna sborsare 52 euro.
Per celebrare le nozze nella Sala del Conte del castello, invece, servono 370 euro, durata massima della cerimonia di due ore. Per ogni ora di utilizzo dello spazio ulteriore alle prime due si spendono altri 74 euro, a cui bisogna aggiungere 200 euro di cauzione, a copertura degli eventuali danni causati alla struttura.
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