Il caso dell’atleta uccisa dalla droga fa riflettere i ragazzi

Il giornalista e regista Luca Pagliari ha raccontato la storia di Kristel Marcarini, morta per una sola dose di ecstasy
Di Marianna Mazzolini

LICEO SCIENTIFICO PAOLO DIACONO. E` riuscito a toccare il cuore dei ragazzi lo spettacolo che si è svolto il 18 novembre nell' Auditorium dell'Istituto Tecnico Zanon di Udine. Allo spettacolo hanno assistito molti studenti provenienti dalle scuole superiori della provincia e diverse autorità: il presidente della Fondazione Crup, Lionello, D'Agostini, il presidente della Provincia Pietro Fontanini e l'assessore provinciale alle politiche sociali, Asia Battaglia.

L'ideatore dello spettacolo è Luca Pagliari, giornalista e regista che ormai da diverso tempo si è dedicato a questa vicenda umana che ha voluto rappresentare in teatro.

La narrazione affronta la storia vera di una ragazza, Kristel Marcarini. Kristel anno 1989, vive a Clusone un paese in provincia di Bergamo e cresce come un uccello libero tra le montagne e gli alpeggi della sua terra dove ben presto impara ad orientarsi, sicura di non poter trovare da nessun altra parte tale bellezza. Le piace la vita e si sente fortunata. Il momento più bello della sua vita è quando all'età di cinque anni scopre il proprio talento: la vocazione per lo sci.

Ben presto inizia a fare strada e a sei anni si allena già duramente, quattro volte a settimana, nella sua specialità il SuperG. È determinata, si butta coraggiosamente in ogni discesa, vuole vincere. I riconoscimenti non tardano ad arrivare. A 15 anni, però, in seguito a un incidente subisce la prima delle due operazioni alle gambe ma neanche questo riesce a fermare la forza di Kristel che continua a sciare.

Determinata anche nello studio, nel 2007-2008, anno della maturità, si trasferisce a Treviglio, intensifica gli impegni scolastici e torna a casa solo nel weekend. La sera del 12 aprile 2008 Kristal esce per andare a ballare con le amiche e la sua vita cambia. La ragazza tre giorni dopo muore, nonostante il suo attaccamento alla vita, alla famiglia, alla montagna, allo sci. Kristel aveva nel sangue tracce di ecstasy: aveva assunto una sola pasticca, la prima della sua vita. Ha perso tutto in pochi attimi.

Una spiegazione al perché di quel gesto la sua famiglia ed i suoi amici non ce l'avranno mai. Ricordano il suo sorriso speciale, gli occhi azzurri e vivaci, la sua spontaneità e il forte senso di libertà che le scorreva dentro.

Durante tutta la rappresentazione c'è stato un silenzio quasi religioso, emblematico della commozione che la vicenda ha suscitato in tutti i giovani presenti.

Anche attraverso uno spettacolo teatrale noi ragazzi ci possiamo avvicinare a delle tematiche scottanti e drammaticamente attuali.

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