Il caso del consigliere Mattiussi. Prima la voce del deferimento da Forza Italia, poi il dietrofront: ecco cosa è successo

UDINE. Il deferimento ai probiviri di Forza Italia del consigliere regionale Franco Mattiussi resta “congelato”. Mattiussi era pronto a “mollare” Fi mettendo in grande difficoltà il gruppo regionale (che si sarebbe ridotto all’osso, con soli tre componenti), in serata l’ipotesi deferimento si è raffreddata (tesi sostenuta anche dal blogger Leonarduzzi, da sempre vicino a Mattiussi).
La coordinatrice regionale Sandra Savino era attesa per le 18 ad Aquileia, per un faccia a faccia con Mattiussi. Incontro che alla fine è saltato. «Ci siamo sentiti verso le 19 e si è scusata dicendomi che un altro impegno si era protratto più del previsto – racconta Mattiussi –. Ha aggiunto di non avere questioni urgenti da affrontare e che ci saremmo aggiornati nei prossimi giorni. Le ho chiesto se le voci del deferimento avessero un fondamento e mi ha assicurato di non saperne nulla, escludendo che l’iniziativa fosse partita dal Fvg». Dietro a tutto pare esserci una dichiarazione di Antonio Tajani.
Fatto sta che il clamore suscitato da un possibile deferimento di Mattiussi, sommato alle conseguenze per il partito a livello regionale, evidentemente hanno convinto a una marcia indietro. Anche perché lo stato di salute di Forza Italia, già oggi, non è dei migliori, e un’ulteriore mazzata a uno dei suoi rappresentanti di più lungo corso, non avrebbe giovato.
«In questo momento meno si parla e meglio è – sostiene Mattiussi –. Le quotazioni di Fi sono in discesa, non si può dire che sia in salute, ma è necessario continuato a portare avanti i suoi valori e i suoi principi. Se qualcosa non va, evidentemente, non siamo stati abbastanza bravi a comunicare con i cittadini. Confermo la mia piena stima a Silvio Berlusconi».
E proprio lo zampino del “leader maximo” dei forzisti, legato a Mattiusi da un rapporto di amicizia che dura fin dal 1994, potrebbe aver stoppato il deferimento. «Non mi sento una colonna del partito ma un semplice militante – chiude Mattiussi – che non aderisce a nessuna corrente. Certamente sono leale a Riccardo Riccardi a cui sono legato politicamente».
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