Il Carnevale sappadino si candida come bene tutelato dall’Unesco
sappada. Candidare lo storico Carnevale sappadino come bene immateriale dell’Unesco: è la proposta nata da un gruppo di cittadini durante un incontro pubblico organizzato a Sappada dalla deputata europea Isabella De Monte, componente della commissione Trasporti e turismo, che si è messa a disposizione per supportare l’iniziativa. L’idea di affrontare questa sfida per la tutela del Carnevale, con l’imperdibile Rollate e le sue maschere di legno, le pellicce e i campanacci che animano i borghi della splendida località montana nelle tre domeniche, ha preso corpo in occasione di un dibattito sui finanziamenti europei per il turismo, durante il quale De Monte ha presentato “Bandi e finanziamenti”, portale da lei ideato e messo a disposizione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese della regione per facilitare la conoscenza e l’accesso ai fondi Ue.
«Si tratta di una sfida ambiziosa – sottolinea De Monte – difficile, ma non impossibile. L’iter è lungo e per nulla scontato, ma vale la pena tentare, perché il Carnevale di Sappada ha tutte le carte in regola. Tale riconoscimento avrebbe una valenza culturale, sociale ed economica, perché da un lato permetterebbe di tutelare una tradizione importante e, dall’altro, spingerebbe il turismo in una zona splendida della nostra montagna. Ricordiamo che – aggiunge De Monte – le tradizioni, i riti e il folklore dei popoli sono elementi essenziali da proteggere alla pari dei monumenti, e ciò vale doppiamente in montagna, dove l’attenzione delle istituzioni deve essere massima».
Secondo Marco Santoro, della Lista Sappada Cambia, che ha moderato l’incontro pubblico, «la proposta è nata da alcuni dei cittadini che hanno partecipato in modo del tutto spontaneo, ed è stata accolta con entusiasmo da tutti i presenti. Per questo intendiamo avviare l’iter, che consiste innanzitutto nella costituzione di un comitato, che vuole essere il più ampio possibile, apolitico e aperto a tutti».
“L’obiettivo – spiega Alessandro Mauro, profondo conoscitore del Carnevale sappadino – è anche quello di preservare una delle peculiarità di Sappada: la sua parlata germanofona, simile al bavarese antico». —
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