Il canale è in secca Evitata la moria, i pesci nel Livenza

Caneva, l’attività prima dei lavori programmati dall’Enel La fauna ittica catturata dai tecnici dell’Ente tutela pesca

CANEVA

Drastico calo nei livelli dell’acqua nel canale Enel a Caneva e pesci trasferiti per evitare la moria. Lavori in corso e cantiere aperto per rafforzare le sponde: migliaia di trote e carpe sono state catturate dai tecnici dell’ex Etp, l’Ente di tutela della pesca che è diventato Ente di tutela al patrimonio ittico.

«I tecnici hanno provveduto con appositi “storditori” a recuperare la fauna ittica presente all’interno del canale – ha documentato l’ambientalista Vittorio Mella –. Sono stati depositati all’interno di apposite cisterne mobili e poi trasferiti, come detta il regolamento per il territorio friulano, nel più vicino fiume che in questo caso è il Meschio».



Si tratta d lavori programmati da tempo dall’Enel. «Il fondo del canale risulta asciutto a tal punto da potere passeggiare all’interno dell’alveo, in alcuni tratti – ha aggiunto Mella –. L’acqua del canale viene prelevata dal lago di Santa Croce e dopo un lungo percorso in parte viene utilizzata per usi domestici, poi una parte, dopo essere stata utilizzata dalla centrale Enel per creare energia elettrica, si fa passare attraverso il canale. Il percorso continua verso il Veneto, a Francenigo e il deflusso è nel fiume Livenza».

L’Enel ha programmato i lavori sulle sponde, per evitare frane e smottamenti. Erano capitati in marzo, quando la sponda era franata nell’alveo del canale. «Il territorio dimostra le sue fragilità – aveva segnalato Mella –. Forse le piogge intense invernali hanno provocato il crollo». Il canale si è “inghiottito” di notte un tratto della sponda e la zona era stata recintata.



Un tratto di sponda di circa una 20 di metri era crollata finendo nel canale nella zona privata gestita dall’Enel, ma frequentata da tanti podisti, amanti della natura e tanti appassionati di pesca sportiva. «Le cause dell’erosione sono varie – ha aggiunto Mella –. Le ipotesi non scartano nemmeno l’ipotesi di colonie di nutrie oppure gamberi dolci che avrebbero potuto indebolire gli argini». Il crollo è avvenuto sugli argini che sono spesso monitorati, ma anche la barriera in pali di legno a contenimento del tratto di sponda, si è dimostrata inefficace. «La situazione è stata monitorata, dopo le segnalazioni, anche dalla protezione civile di Caneva – ancora Mella –. La zona era stata messa in sicurezza, per evitare rischi. Era crollato buona parte del sentiero erboso che era utilizzato per pic nic, passeggiate, eventi e anche il Pan e vin».



«L’Enel interviene per rafforzare alcuni tratti delle sponde – ha concluso l’ambientalista – e la pulizia del canale è periodica per la messa in sicurezza».

Il salvataggio della fauna ittica di tinche, carpe, trote, cavedani e anguille è stato inserito nel programma dei lavori, prima del prosciugamento del canale. Sugli argini ci sono i particolari pali in legno che saranno poi conficcati nell’alveo per mettere l’argine in sicurezza. –



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