«Il bossolo sul cippo dell’Ana è la guerra vista in diretta»

CORDOVADO
La presenza di un bossolo di proiettile di contraerea della seconda guerra mondiale posto sul cippo degli alpini di Cordovado in occasione del 50° anniversario di fondazione del gruppo ha suscitato notevole curiosità, in quanto questo residuato bellico ha una storia vissuta “in diretta” nel 1943 dal cordovadese Rizieri Odorico.
«Questo bossolo ha una storia particolare – racconta Rizieri –. Si tratta di un residuo sparato da una “Fortezza volante” alleata durante uno scontro aereo con un caccia tedesco avvenuto nella primavera del 1943. Dopo aver sfiorato la mia abitazione, il velivolo è caduto in un campo poco distante».
«Allora avevo 13 anni – ricorda – e, con l’incoscienza dei ragazzi, ho visto fuori casa il duello tra i due aerei, in cui il caccia tedesco ha prima intercettato e mitragliato il velivolo alleato, rimasto isolato dalla squadriglia, che si è incendiato. Poi, per abbatterlo, è andato in coda allo stesso. A quel punto, il cannoncino posteriore della fortezza volante ha centrato con estrema precisione l’aereo tedesco – continua Rizieri Odorico –, che ha perso quota cadendo poi in località Bolzano di Morsano al Tagliamento, mentre quello alleato è precipitato vicino a Malafesta, in prossimità del ponte sul Tagliamento». Da quel duello, nessuno si era salvato. Nel velivolo germanico, dai documenti ritrovati nella carlinga, il pilota era un giovane di 18 anni, mentre nella fortezza volante l’equipaggio, di una quindicina di militari, era riuscito a lanciarsi dall’aereo in fiamme, ma i paracaduti si erano a loro volta incendiati, non lasciando scampo.
«Quando ho visto quel pezzo di ferro cilindrico cadere in uno spiazzo vicino all’attuale sede della Midj, in via San Vito – riferisce –, l’ho raccolto e portato a casa, non pensando ai rischi che correvo. L’ho conservato per 75 anni. In occasione delle celebrazioni del gruppo Ana del mio paese – conclude l’alpino –, mi è sembrato un gesto significativo chiedere di collocare il reperto sul cippo che ricorda tanti commilitoni scomparsi». —
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