Il blog di Andrea e Francesco diventa fenomeno generazionale

Lo guardi e non diresti che è uno che ha sfondato: anzi, ti racconta di un blog ora fra i primi tre d’Italia nel genere “satira”, con circa 80.000 visite al giorno e valore di mercato che continua a salire, più o meno come se ti raccontasse di un sabato sera con gli amici.
Lui è Andrea Passador, 28 anni, di Cordenons, che insieme al pordenonese Francesco Boz ha fondato Oltreuomo.com: più che un blog, un vero e proprio fenomeno generazionale, che giorno dopo giorno continua ad aumentare like, condivisioni e soprattutto visite.
Adesso poi arriva anche il libro, che esce il primo ottobre: “L’Oltreuomo. Sociologia semiseria per le masse”, pubblicato da Imprimatur e distribuito nientemeno che da RcS libri. «È una specie di compendio su carta di quanto di meglio abbiamo pubblicato online in questi anni», dice Andrea, seduto al tavolo di un bar in viale Martelli.
Io l’ho letto e ho fatto una media: ridi ogni tre righe e mezzo, ma con punte di sei volte per riga. Si va da “I 10 atteggiamenti di un uomo che i maschi considerano fighi e le donne ridicoli” a “Le 6 persone con cui non andare mai in vacanza”, dal “Perché ci si stufa della propria ragazza” a “Il dramma di rimettersi con la propria ex”, e molto altro ancora. Il punto forte dei ragazzi dell’Oltreuomo è il linguaggio: una stranissima commistione di terminologia filosofica e slang giovanile, applicata a contenuti che vanno dal trash puro al sesso, ai rapporti tra uomo e donna, alla vita sociale ai tempi di facebook e twitter.
Per farvi capire, è come se Socrate o Hegel (o meglio: Socrate o Hegel dopo una sbronza colossale) vi spiegassero come funzionano cose come la prima volta, il sesso con donne mature o come rimorchiare una ragazza sui social. Il tutto con autentiche raffiche di umorismo a cui è difficile resistere. E infatti in poco più di un anno Oltreuomo.com è diventato un fenomeno, i loro autori citati nelle trasmissioni radio più popolari, i loro post condivisi in tutta Italia. Così chiedo ad Andrea anche di raccontarmi come la vive, questa cosa della popolarità via web. «Eh, è un fenomeno strano. Nel senso che dopo un po’ i like su facebook possono generare una sorta di dipendenza, può diventare una cosa difficile da gestire».
A vederlo così, seduto al bar con la sua aria timida, la gestisce benissimo. «Cose davvero strane in effetti succedono quando le persone ti conoscono dal vero: si aspettano, da quello che scrivi, una specie di attore di cabaret, un’esplosione di allegria, e mi rendo conto che ci restano un po’ male quando scoprono che sono un ragazzo normalissimo, perfino un po’ introverso».
E altre conseguenze che non vi aspettavate? «Beh, c’è da dire che internet è una gran bella cosa, dà modo a tutti di esprimere la propria opinione, ma c’è davvero chi usa malissimo questa libertà». «Cioè?»”, gli chiedo. «Eh, è abbastanza pazzesco vedere quanta rabbia ci sia in certi commenti, da parte di persone che neanche conosci, che ti insultano in modo pesante, magari per un post del tutto umoristico». «Vabbè, però ci sono anche lati positivi, spero!». «Quello più importante è che siamo riusciti in un momento di crisi a creare lavoro, e che in futuro ne potremmo creare sempre di più».
Infatti l’idea dei ragazzi dell’Oltreuomo è di mettere in piedi una vera redazione, con un vero ufficio e soprattutto collaboratori. Sì perché – e qui forse c’è la cosa più interessante – tutto questo successo continua così come è nato: tre ragazzi (ai due fondatori si è aggiunto il casarsese Agostino Bertolin, selezionato tramite un vero e proprio concorso online) una tastiera di un computer e tante idee.
«Se tieni conto che gli altri blog che fanno i nostri stessi accessi hanno 30-40 persone che ci lavorano...». Insomma un successo destinato a crescere ancora, nato da due ragazzi pordenonesi che, proprio quando la crisi stava chiudendo loro tutte le porte, hanno deciso di fare un buco sul muro ed entrare a forza. Di like e di condivisioni, certo: ma soprattutto di idee.
Enrico Galiano
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