#ijf16 / Cronaca e verità devono rientrare da protagoniste

PERUGIA. L’espressione “Carta Bianca” indica la possibilità, verso chi deve compiere un’azione, di poter dar sfogo alla propria creatività dirigendo se stesso nello svolgimento dell’attività.
Così Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, si è ritrovato, ospite al Festival del Giornalismo di Perugia, a sbrogliare l’intricata matassa dell’attualità italiana degli ultimi mesi, dando una sua personale lettura al folto pubblico giunto per ascoltarlo. “Carta Bianca” il titolo dell’incontro, cominciato con il particolare ma fondamentale tema della “sincerità”: se negli Stati Uniti d’America la metà degli elettori ritiene Hillary Clinton una donna insincera, “in Italia si dà per scontato che la gran parte degli esponenti politici, se non tutti, mentano” ha commentato il giornalista.
Da questa considerazione, attraverso ritagli da vari quotidiani nazionali, lo slancio per analizzare con affilata ironia le contraddizioni che l’attuale governo ha presentato alla nazione: dai numeri fasulli dell’occupazione aumentata falsamente dagli incentivi dello scorso anno alla nuova riforma costituzionale che “semplifica” la burocrazia governativa solo nel suo stesso nome e non nei fatti concreti.
Quindi il “caso di Quarto” e l’attenzione che la stampa nazionale gli ha dato fin quando ad essere sotto accusa erano degli esponenti di un noto partito politico nazionale (che però tale non si definisce) ed ora che la situazione è rimasta la stessa, con i nomi di sempre ma colori diversi, nessun pare più dar peso al comune campano.
Molte altre sono state le analisi, accurate ed affilate al punto giusto ma unico il messaggio del monologo: la qualità della stampa deve essere portata ad un livello dove non conti lo schieramento politico o la tendenza del gusto delle masse ma dove sono la cronaca e la veridicità delle informazioni che vengono fornite ad essere gli unici protagonisti.
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