I sindaci alla Regione: serve subito una legge sui parchi fotovoltaici

palmanova
Raffica di richiesta per la realizzazione di parchi fotovoltaici nel Palmarino, con la difficoltà dei sindaci dei Comuni – Trivignano Udinese, Pradamano, Palmanova e Santa Maria la Longa –, informati a procedure in corso, a esprimere un parere senza nessun potere decisionale. Sarà la Regione a dare un giudizio di idoneità per quattro progetti: quello di Chiopris Viscone e Trivignano Udinese, proposto dalla Salit srl per il quale è stata già avviata la pratica di Valutazione di impatto ambientale (Via); quello di Trivignano Udinese da 17,95 kw della Eg Nuova Vita srl, per il quale è in corso la verifica, che occuperà 26 ettari di terreno; quello di Pradamano, Trivignano Udinese e Palmanova della Ellomay Solar Italy Eight srl da ubicare in 107,72 ettari, per il quale è in corso procedura di Via; e i due di Santa Maria La Longa, uno da 60 Mv e uno da 105 Mw che occuperanno 130 ettari.
Il sindaco Francesco Martines sottolinea che «questi impianti sono altamente impattanti, consumano territorio e rovinano l’aspetto delle nostre terre. Andranno a cambiare radicalmente un vastissimo territorio ora agricolo tra Clauiano, Jalmicco e località Vecchia Dogana. La Regione blocchi questo e tutti gli altri progetti: prima si approvi una legge sul consumo di suolo che regoli il proliferare di tali impianti. Si vari subito una norma che definisca le aree più adatte e dia ai Comuni il potere di intervenire prima della realizzazione. Se Palmanova è interessata per poco più di 2 ettari, contro i 60 di Trivignano Udinese, sappiamo come la contiguità dei confini comunali porti a deturpare l’intero territorio circostante, la Fortezza Unesco, realizzando immense e sterminate distese riflettenti. Come Comune, nella conferenza dei servizi prevista per l’autorizzazione, ci opporremo fermamente, ma questo non basta a fermare l’opera».
È l’area che sta destando il maggiore interesse da parte degli investitori, che hanno presentato progetti senza informare il sindaco Roberto Fedele. Ed è lui che, invitando il collega di Palmanova a «non parlare di Trivignano, pensi al suo territorio», rimarca come sia «surreale e imbarazzante che un sindaco eletto dai cittadini venga a sapere casualmente che è depositato un procedimento per realizzare un parco fotovoltaico nel suo territorio. L’autorizzazione non è in capo ai Comuni, ma trovo scorretto e inopportuno che un investitore non si rivolga prima al padrone di casa e poi avvii le procedure». Fedele sostiene di non avere «la più pallida idea del progetto. Si vuole fare business: una mancanza gravissima, questa, che lede gli equilibri democratici e sociali di un Paese. Come sito propongo la discarica abbandonata».
Sono arrivate alla fine della scorsa settimana le comunicazioni di avvio da parte della Regione dello screening di Via per realizzare due parchi fotovoltaici a terra, per oltre 130 ettari di superficie, circa il 10% del territorio agricolo comunale. «Assieme ad altri colleghi di Comuni limitrofi – spiega il sindaco Fabio Petennà – stiamo cercando di fare squadra. Ognuno segnalerà le proprie criticità, dal rispetto del vincolo paesaggistico a quello idrogeologico dei terreni, dai possibili mascheramenti alle manutenzioni nel tempo, comprese le fideiussioni per il ripristino a fine ciclo. Se vogliamo limitare o regolamentare il processo, per non saturare i nostri comuni è chiaro che ci vuole un intervento legislativo». —
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