I senzatetto cercano un riparo in stazione ma alle 22 tutti fuori

Pioggia e freddo a Sacile e in stazione ferroviaria sono ricomparsi alcuni senzatetto: alle 22 l’atrio chiude i battenti e il problema si ripresenta ogni inverno. «Le fasce sociali deboli non hanno un rifugio per la notte in città – dicono gli attivisti del Movimento cittadinanza attiva Sacile -. Non ci sono ostelli e ci sono poveri che dormono in case abbandonate in periferia».
All’asciutto in stazione si può stare sino alle 22: per chi non ha casa c’è un tempo determinato per sfuggire all’umido e al freddo della notte. Di sera i lucchetti scattano anche per quelli che hanno acquistato il biglietto ferroviario. «Dopo le 22 – spiegano gli attivisti – tutti sono invitati a uscire dalla stazione. Quello che resta è la pensilina esterna per trascorrere la notte oppure attendere il treno». Non ci sono alternative a sedersi sotto la pensilina, di fronte ai binari, e sperare che la morsa del freddo di notte non faccia battere i denti. «Tanti cercano un punto per riposare: anche normali viaggiatori che vorrebbero utilizzare la sala d’aspetto – spiegano i commercianti in piazza Libertà -. Non c’è comfort per nessuno dopo le 22: questo per ragioni di sicurezza». A Sacile manca una struttura per i senzatetto e alcuni sacilesi hanno chiesto risorse per trovare spazi di accoglienza nell’edificio ferroviario: una parte al primo piano è chiusa da anni, come del resto la sala d’aspetto. «La stazione di Sacile merita un decoro maggiore – ha invocato l’ex consigliere comunale Gianfranco Zuzzi che ha segnalato il caso in Prefettura -. Di notte sono chiusi anche i bagni pubblici per evitare atti vandalici. Quindi si chiude pure l’atrio, ma i diritti dei viaggiatori sono violati. L’accoglienza va garantita in un luogo pubblico dove passano circa tremila viaggiatori ogni giorno».
Le segnalazioni sono periodiche per gli “invisibili”: i poveri che si fermano qualche ora in stazione e poi devono andarsene. Il rifugio in piazzale Libertà dura poca ore per chi ha tutto ciò che possiede in un bagaglio a mano o in uno zaino. L’accoglienza diventa soltanto una parola e basta di notte. —
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