I sentieri di coraggio dei vecchi partigiani

“Eravamo ragazzi”, il film sulla guerra di Liberazione nella Pedemontana Durante le riprese in una malga trovati i contenitori dei rifornimenti alleati
CANEVA. “Eravamo ragazzi. Sentieri di coraggio” è l’ultimo film di Alessandra Montico e David Da Ros, testimonianza che continua e perfeziona il progetto dell’Anpi provinciale – voluto dal presidente Loris Parpinel e da tutto il direttivo, sostenuto dai comuni pedemontani e da Sacile – di raccontare, in modo originale, la storia della Resistenza al nazifascismo. L’opera, presenti i registi, sarà proiettata in anteprima, alle 18 di venerdì 22, nel ridotto del teatro Giuseppe Verdi di Pordenone. Si potrà acquistare il dvd del film.


I protagonisti erano tutti ragazzi partigiani, e 73 anni dopo sono ritornati sui luoghi della loro giovinezza, dove vissero la stagione della Resistenza al nazifascismo rischiando la vita, vedendo cadere i loro compagni, battendosi contro la guerra, per essere uomini liberi fra persone democratiche.


Ambienti e atmosfere della Pedemontana, dalla foresta del Cansiglio al Piancavallo, alla Valcellina e a Barcis, oltre ai ricordi, rinnovano nei personaggi motivazioni e ideali che li spinsero a scegliere la vita partigiana. Ritornando in quei posti, accompagnati dai due registi, Angelo Carnelutto ridiventa “Clark”, Giovanni Facchin sente ancora di essere “Toni”. Entrambi raccontano, con gli episodi che li riguardano, la perdita dolorosa, irrimediabile, del loro comandante Pietro Maset “Maso”, caduto sul Col Suc il 9 aprile 1945 e insignito alla memoria della medaglia d’oro al valor militare. Assieme a Carnelutto e Facchin, Ruggero Benvenuto, non smette mai di essere “Biella”, mentre Dino Candusso, ritorna “Athos”.


Dai sentieri che 73 anni prima percorsero con molto coraggio e la consapevolezza del ruolo che stavano svolgendo, coinvolgono e affascinano. Lo spettatore, guardando il film si immedesima in loro con empatia, condividendo pensieri e idealità che li sostenevano nell’affrontare privazioni e rinunce, certi di farlo anche per gli altri, visto che tutti alla fine avrebbero vissuto in libertà.


Non meno importante dei loro racconti è la rivisitazione dei posti in cui furono partigiani. I ricordi affiorano proprio percorrendo quei “sentieri di coraggio” che portano ai luoghi delle battaglie come nelle baite dove trovavano riparo, qualcuna oggi ridotta a rudere. La narrazione unisce le singole testimonianze inserendole con maestria cinematografica nelle storie della brigata unificata “Ippolito Nievo” che comprendeva garibaldini e osovani, come della divisione garibaldina “Nino Nannetti” del Cansiglio. Questa, grazie alla presenza della missione alleata del maggiore inglese, alpinista estremo, Harold William Tilman riceveva i lanci paracadutati dei rifornimenti fra le doline del Col dei ’Scios. Le lamiere dei contenitori sono state trovate fra i ruderi della casera di Busa Bravin.


Quel paesaggio particolare e gli altri, filmati anche con riprese aeree, fanno emergere i racconti dei vari “ragazzi” partigiani. Essenziale in questo contesto diventa la funzione maieutica dei registi Alessandra Montico e David De Ros, sorretta dalle musiche di Giovanni Floreani e dagli interventi degli storici che, scena dopo scena, fanno uscire le testimonianze dei “Ragazzi” della Resistenza. Tutti i protagonisti saranno presenti alla “prima” di venerdì.


Sentendosi ancora partigiani proveranno a coinvolgere spettatori di ogni età, reclamando per il presente quei loro valori sempre attuali, contenuti sì, nella Costituzione della Repubblica, ma quasi tutti ancora da realizzare.


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