I segreti della Torre dell’orologio

La Torre dell’orologio di piazza Libertà a Udine eletta dal Fai fra i siti più interessanti dell’intero territorio italiano. Sabato 25 e domenica 26 marzo ritornano le Giornate di primavera, organizzate da 25 anni dal Fondo ambiente italiano. In città le aperture ruoteranno intorno alla figura di Giovanni da Udine. L’elenco completo sarà illustrato durante la conferenza di mercoledì, appuntamento alle 11 al teatro intitolato all’artista: sei i beni aperti in città, più altri tredici in provincia.
Punta di diamante del programma è la torre dell’orologio, riservata però unicamente ai soci Fai. Infatti gli spazi riducono in modo drastico l’affluenza: l’accesso è consentito a gruppi di cinque persone ogni 15 minuti. La torre dell’orologio risale alla prima metà del Cinquecento. Infatti, dopo il terribile terremoto del 1511 che aveva privato la comunità dell’unico orologio pubblico presente in città, si pensò a un nuovo orologio il cui disegno nel 1527 fu presentato proprio da Giovanni da Udine.
L’opera fu portata a termine nel 1532 con riduzioni degli inserti in pietra viva per contenere la spesa che saranno perciò limitati alla facciata principale, ai giri d’angolo e alle trabeazioni. Nel 1543 furono consegnati da un certo mastro Adamo gli «uomini delle ore» in legno, rivestiti in rame da artigiani locali. Era il 1533 quando Giovanni da Udine, avendo deciso di vivere in città, acquistò una casa in borgo Gemona, lungo la roggia, nei pressi del ponte che conduce in borgo d’Isola, ora via Giovanni da Udine.
Nel 1535 Giovanni da Udine si sposò con Costanza de Beccaris e lì si stabilì con la sua numerosa famiglia. Nel secondo dopoguerra si era pensato di abbattere l’edificio per allargare la strada, ma ci fu una forte reazione popolare. Nel 1962 la casa di Giovanni da Udine fu dichiarato Monumento nazionale.
«Il circuito è legato alla figura di Giovanni da Udine che intendiamo valorizzare – spiega Laura Stringari, capo della delegazione udinese –. Un artista rinascimentale di fondamentale importanza per la nostra città».
Questo pomeriggio, alle 17.30 a palazzo Garzolini in via Gemona 92, la lectio magistralis dell’architetto Adalberto Burelli aprirà la serie di appuntamenti in vista delle Giornate di primavera con l’illustrazione della Torre dell’orologio, il cui ultimo intervento di restauro è stato condotto proprio da Burelli.
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