I sassi del Tagliamento diventano gioielli per le corone delle miss

A Majano nasce dal fiume la passione di Moreno Barachino. Una sua creazione è stata indossata da Miss Mondo Fvg

MAJANO. Sassi del Tagliamento come pietre preziose. Se a Ragogna c’è Meri Toniutti che usa le pietruzze del fiume simbolo del Friuli per realizzare “quadri impressionisti”, è di Majano l’artigiano che incastona nei bijoux i ciottoli fluviali come fossero pietre preziose.

Lui si chiama Moreno Barachino: fabbro e rivenditore di articoli tecnici di professione e artigiano del Claps dal Tiliment (sasso del Tagliamento) per passione. Una passione innata quella per i sassi del fiume friulano che, nei mesi scorsi, ha conquistato anche il mondo delle reginette di bellezza: la corona vinta da Cler Bosco, Miss Mondo Friuli Venezia Giulia 2018, era quella realizzata dal majanese, che ha utilizzato come pietra centrale del diadema un grosso sasso preso dal letto del Tagliamento.

«La corona – spiega Barachino – è il prodotto di un più ampio progetto nato quattro anni fa e che ha l’obiettivo di valorizzare e far conoscere la nostra terra attraverso le opere e i gioielli realizzati con parte di essa, del fiume simbolo di questa regione».

Moreno Barachino, classe 1961, è nato a Basilea (Svizzera). La sua famiglia è rientrata in Italia nel 1962: in quell’anno il padre Tullio ha aperto un’azienda, tutt’oggi in attività, laddove Moreno ha imparato l’arte del fabbro. Accanto al lavoro ordinario, Moreno ha sempre dedicato gran parte del suo tempo all’attività di scultore: numerose le sue esposizioni, in collaborazione con la galleria d’arte Tiepolo di Udine.

Circa quattro anni fa, poi, l’idea di partire con il progetto Clap di Tiliment: «Sono partito dalla considerazione che il Tagliamento, pur essendo il nostro simbolo, non viene valorizzato abbastanza – afferma l’artigiano –. I friulani chiamano grave l’insieme dei sassi del loro fiume, senza considerare che lì in mezzo ci sono dei veri e propri gioielli. Con l’edizione regionale di Miss Mondo, attraverso le sue tappe, abbiamo voluto virtualmente discendere il territorio, come fa il Re dei fiumi alpini per arrivare con la finale alla foce, a Lignano».

Oggi Moreno Barachino prosegue l’attività paterna come tecnico, ma il suo sogno sta lentamente uscendo dal cassetto. «Io con i sassi realizzo anelli, bracciali, collane, ciondoli e anche qualche souvenir – spiega Barachino –. Al di là del concorso di Miss Mondo, non ho ancora attivato una rete di commercializzazione anche se, grazie ai contatti con i Fogolars furlans nel mondo, ci manca davvero poco».

Fino ad ora i gioielli del Tagliamento li vende attraverso il passaparola: «Il “gioiello” che è arrivato più lontano – ricorda il majanese – è quello che ho spedito qualche tempo fa in Argentina. Per chi è a migliaia di chilometri dalla Piçule Patrie un piccolo sasso rappresenta un pezzo della propria terra».
 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto