I posti letto Covid nella Rsa al Gervasutta sono tutti occupati, allestito una nuova area nella palestra

Udine 14 gennaio 2021 Gervasutta ©Foto Petrussi
Udine 14 gennaio 2021 Gervasutta ©Foto Petrussi

UDINE. Il dicembre “giallo” prima delle festività natalizie si fa sentire nelle strutture sanitarie che a fatica riescono ad assorbire nuovi pazienti contagiati dal coronavirus. All’Istituto di Medicina fisica e riabilitazione Gervasutta sono stati attivati posti letto per positivi anche nella palestra interna alla Rsa Covid del piano terra (che accoglie 24 pazienti): spazi per quattro persone già predisposti e tenuti pronti per l’emergenza che, per la prima volta, si è verificata nei giorni scorsi.


Una situazione transitoria che è rientrata ieri, quando i pazienti aggiuntivi, sistemati a inizio settimana nella palestra (già da tempo sgombrata degli attrezzi utilizzati per la riabilitazione) del nuovo padiglione, sono stati riassorbiti in reparto. «Cerchiamo sempre di avere un piano B – spiega il direttore medico del Gervasutta, Luca Lattuada – e la palestra all’interno del reparto era già stata allestita con 4 postazioni con l’ossigeno e il campanello di emergenza wi-fi nel caso si fosse verificata un’improvvisa criticità». Lunedì, dunque, si è reso necessario l’utilizzo dell’area, che non era mai servita prima di allora.


Il presidio sanitario al piano terra è diventato Rsa Covid (dove comunque i fisioterapisti intervengono per la riabilitazione respiratoria e motoria degli arti) e «accoglie in media 3 pazienti ogni due giorni». Il primo e il secondo piano, invece, sono riservati alla degenza e alla riabilitazione di pazienti non positivi al virus. L’attività riabilitativa, in questo momento di emergenza sanitaria, è stata inevitabilmente ridotta. «Il personale non può essere aumentato – continua Lattuada – e, concettualmente, la riabilitazione viene dopo la cura. Per cui si dà la priorità a quest’ultima. Questo, per tutta la sanità, rappresenta un grande problema: si lasciano in attesa molti pazienti non Covid, anche se si garantiscono urgenze e interventi oncologici. Il personale sta facendo un lavoro egregio – conclude il direttore – anche perché la popolazione positiva è di oltre 11 volte quella della prima fase. E, con i contagiati, cresce anche il numero dei morti».

Sull’attivazione dei posti letto nella palestra è intervenuta la consigliera regionale di Cittadini Simona Liguori. «Capiamo bene che nell’emergenza ci si possa trovare a fare i conti con situazioni impreviste e spazi mancanti – sottolinea in una nota –, ma la notizia del trasferimento in una palestra interna del reparto adibito a Rsa Covid di alcuni pazienti positivi, inevitabilmente, ci preoccupa. E il fatto che non si sia trattato di una scelta improvvisata non può certo rassicurare le famiglie.

Pur trattandosi di aree interne al reparto – chiarisce –, contiamo sul fatto che la direzione trovi al più presto una soluzione per evitare disagi ai pazienti e al personale sanitario». Proprio per non gravare sulle strutture sanitarie, la consigliera aveva presentato una interrogazione in Regione per chiedere il potenziamento dell’assistenza domiciliare delle Usca, anche a Udine: «Più precocemente vi è la presa in carico delle persone positive – conclude – meno ricoveri si renderanno necessari». 

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