I malviventi seguono un rappresentante orafo fino in Veneto e lo derubano, ma erano pedinati dai carabinieri: tre arresti
Erano partiti da Udine, sottratti dall’auto del commerciante gioielli per un valore di 20 mila euro: il furto è avvenuto a San Donà, denunciate altre due persone

UDINE. Mentre pedinavano la vittima non si erano accorti che lo stesso stavano facendo con loro i carabinieri, che li hanno arrestati in flagranza di reato.
Il doppio inseguimento è andato in scena giovedì 16 febbraio quando i carabinieri del Nucleo investigativo di Udine, in collaborazione con quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile di San Donà di Piave e con il supporto dei militari della Compagnia di Udine, al termine di un articolato servizio di pedinamento e osservazione, hanno tratto in arresto in quasi flagranza di reato di furto aggravato tre persone di etnia rom, rispettivamente di 19, 22 e 48 anni, tra cui una donna, e ne hanno denunciate altre due di 43 e 50 anni, tutte regolarmente residenti nel territorio italiano.
I 5 complici sono autori di un furto di gioielli in oro e argento commesso circa un’ora prima a San Donà di Piave, in un parcheggio pubblico, dove i malviventi erano giunti dopo aver inseguito, da Udine, un rappresentante orafo partito in mattinata per compiere il tragitto che dal Friuli lo avrebbe portato appunto in Veneto per incontrare alcuni clienti.
Grazie alla testimonianza di una dipendente di un esercizio pubblico antistante il luogo del furto, la quale ha visto uno degli autori infrangere il finestrino dell’autovettura dell’orafo e portare via alcuni borsoni, è stato possibile, grazie alla collaborazione dei militari dei vari reparti coinvolti, rintracciare i malviventi a bordo delle loro autovetture, mentre stavano rientrando nel capoluogo friulano.
La refurtiva dal valore di circa 20 mila euro è stata interamente recuperata e verrà restituita al legittimo proprietario al termine delle procedure di legge. Nel corso delle operazioni è emerso altresì che uno degli arrestati, conducente di uno dei mezzi, era alla guida senza patente, in quanto revocata.
Delle cinque persone condotte in caserma per ulteriori accertamenti, come disposto dalla Procura, due sono stati associati presso la casa circondariale di Udine, la donna è stata accompagnata al carcere femminile di Trieste, mentre i rimanenti due sono stati denunciati all’autorità giudiziaria.
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