I dipendenti Mercatone Uno: «Sindaco, noi non molliamo»

Ieri mattina l’incontro in municipio. Spagnol: «Attiveremo tutti gli strumenti» Salgono a 30 le denunce dei cittadini che hanno pagato la merce senza riceverla



Faccia a faccia sul futuro di 28 dipendenti del Mercatone Uno fallito: il sindaco Carlo Spagnol, ieri mattina in municipio, ha messo la solidarietà al centro con impegni concreti. «È doveroso ascoltare chi vive il dramma della perdita del lavoro con il fallimento della società Shernon Holding del Gruppo Mercatone – ha detto il primo cittadino –. Ho impegnato l’amministrazione a intraprendere tutte le azioni che stanno nelle nostre possibilità per essere vicini ai dipendenti». Strette di mano e l’agenda è decisa. «Restiamo in attesa degli decisioni del tribunale di Bologna sulla possibilità di ammortizzatori sociali per oltre 1.800 dipendenti di cui 28 a Sacile – ha aggiunto Spagnol –. Mi impegno anche a valutare le opportunità occupazionali con il centro per l’impiego».

Ieri al ministero dello Sviluppo economico il tavolo con i fornitori che reclamano i crediti ha chiarito un punto: i commissari straordinari sono in scadenza e saranno sostituiti, prima di inquadrare un piano industriale. Il dossier è sul tavolo ministeriale e il Pd attacca. «Mancata vigilanza da parte del Governo», ha denunciato Debora Serracchiani. La risposta pentastellata non si è fatta attendere. «È stato proprio l’ex ministro Calenda ad autorizzare la cessione a una holding maltese, ora fallita – ha replicato la deputata Sabrina De Carlo –. Ora l’obiettivo è autorizzare l’amministrazione straordinaria e sbloccare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Poi partirà la fase di reindustrializzazione».

I lavoratori a Sacile non mollano: hanno appeso striscioni al cancello del Mercatone chiuso da una settimana. «Rivogliamo il lavoro». Il sindacalista Massimiliano Burelli con Filcams-Cgil attende la decisione del tribunale di Bologna sugli ammortizzatori sociali. «Cassa integrazione straordinaria per 1.800 dipendenti del Gruppo – ha ribadito Burelli –. Poi un piano industriale per inquadrare il rilancio, anche a Sacile». Il fallimento dell’“Ikea italiana” ha travolto anche 500 fornitori del Mercatone: rifornivano i punti vendita di mobili, utensili e merce che non è stata pagata.

A Sacile si contano i danni ai clienti. Una trentina di clienti danneggiati si sono rivolti a Federconsumatori. «Il fallimento del Mercatone ha colpito i clienti che hanno acquistato cucine, salotti e camere da letto, magari ricorrendo a un finanziamento e poi non hanno ricevuto i mobili», fanno sapere dall’associazione che difende i consumatori. La dichiarazione di fallimento ha chiuso il negozio a Sacile e aperto dell’odissea dei clienti che non hanno la possibilità di verificare lo stato delle commesse pagate. Con l’apertura del rito fallimentare il quadro non è roseo: i consumatori saranno soddisfatti se ci saranno risorse, soltanto dopo il pagamento dei lavoratori, Stato e banche. «Il termine per l’ammissione al passivo è fissato il 20 settembre – ha indicato l’avvocato Roberto Cescutti, presidente di Federconsumatori –, il 22 ottobre l’esame dello stato passivo». —



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