I cinesi pronti a sbarcare anche in corso Italia

La crisi non tocca gli orientali: tra un paio di mesi aprirà un nuovo emporio La comunità asiatica a Gorizia ha raggiunto le 174 unità. I nomi più diffusi
Bumbaca Gorizia 17.10.2013 Nuovo negozio cinese Corso Italia Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 17.10.2013 Nuovo negozio cinese Corso Italia Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Serrande sempre più spesso abbassate, imprenditori in difficoltà. La depressione economica, le mutate condizioni geopolitiche e la concorrenza dei grandi ipermercati hanno messo in ginocchio il tessuto commerciale goriziano, che versa da tempo in uno stato di crisi che pare difficilmente reversibile.

A fare da contraltare all’arretramento forzato degli imprenditori autoctoni c’è l’avanzata degli investitori cinesi, che con sempre maggior convinzione investono a Gorizia. Un nuovo punto vendita con le classiche lanterne dovrebbe approdare nelle prossime settimane anche in uno dei salotti del commercio goriziano: in corso Italia aprirà entro un paio di mesi un nuovo emporio cinese.

Cina vicina. L’asse dei corsi (corso Italia-corso Verdi) rappresenta ancora oggi il cuore pulsante del commercio nel capoluogo isontino. Eppure, si moltiplicano di mese in mese i casi di negozi costretti ad alzare bandiera bianca di fronte alla contrazione dei consumi e all’espandersi fuori dai confini comunali di parchi commerciali, outlet e ipermercati.

Così, proprio nella zona nevralgica del corso, appena dopo l’incrocio con via 9 Agosto e via 24 Maggio, sta per aprire il primo negozio cinese nella zona: le trattative, stando a voci di corridoio, sono a un passo dalla conclusione. Cade in qualche modo un tabù, considerando che fino a questo momento le attività gestite da imprenditori asiatici risultano concentrate nella prima periferia della città e in piazza Vittoria, diventata negli anni luogo prediletto per gli investitori dagli occhi a mandorla.

Sarti e coiffeur. In appena un anno, sono approdati nella principale piazza cittadina due attività gestite da cinesi. Prima, un salone di hairstyle, che a prezzi stracciati rispetto alla concorrenza offre acconciature e tagli a tutte le ore. Da pochi giorni, l’offerta commerciale del Travnik si è arricchita di una nuova sartoria. Aperta, manco a dirlo, da un imprenditore cinese.

All’imbocco di via Rastello, dove un tempo sorgeva proprio la cancellata (rastrello) che dà il nome alla strada, è stata inaugurata l’attività che propone servizi di taglio e cucito. Complessivamente sono una dozzina le attività gestite da cinesi a Gorizia: ci sono infatti anche ristoranti, bar e un paio di bazar, dove si trova un po’ di tutto, dal vestiario al materiale di cancelleria.

Comunità in espansione. Di pari passo con l’incremento di investitori asiatici, va fisiologicamente registrata anche la crescita della rappresentanza cinese a Gorizia. Quella originaria dei dintorni di Pechino è l’ottava comunità straniera più numerosa nel capoluogo isontino: secondo i dati dell’Anagrafe municipale in tutto sono 174 i cittadini cinesi che risiedono nel territorio comunale, in costante crescita negli ultimi cinque anni.

Non a caso tra i primi cento cognomi più diffusi in città figura anche Chen, portato con orgoglio da ventun residenti a Gorizia. Tra loro, anche Chen Win Jiyng, per tutti “Ciccio”, riferimento per la comunità cinese goriziana e da anni titolare del bar Al Municipio. (chr.s.)

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