I “CenCetak” conquistano i vip della Dolce vita romana

La versione rivisitata degli stafets è stata presentata nella tenuta Fendi Fra gli estimatori Nancy Brilli, Luca Cordero di Montezemolo e Rosita Celentano



Gli stafets fanno sognare la Dolce vita romana. La versione rivisitata della tradizionale calzatura friulana dalla sandanielse Nicoletta Dileno e dal reanese Tiziano Picogna hanno letteralmente conquistato personaggi del calibro di Luca Cordero di Montezemolo, Rosita Celentano, Nacy Brilli e Ilaria Fendi. Dal 24 al 29 aprile scorso a Casali del Pino, la splendida tenuta che Ilaria Venturini Fendi, una delle figlie delle celebri sorelle della storica maison, possiede sui Colli romani, si è tenuta Floracult, non una semplice mostra florovivaistica, ma un omaggio che Ilaria Fendi rende al mondo della natura. Natura è cultura è stato lo slogan della decima edizione della manifestazione che si è appena conclusa e che ha visto la partecipazione del “bel mondo” della città eterna. E tra gli espositori sono stati richiesti i CenCetak, gli stafets di Picogna e Dileno.

«Per la seconda volta abbiamo preso parte a questa iniziativa – spiega Nicoletta Dileno -: i nostri stafets infatti rispecchiano i principi sposati dalla signora Fendi: nascono dal riuso e dal riciclo». Ilaria Venturini Fendi, infatti, in quel casale ha fondato l’azienda agricola Casali del Pino, dando vita a un proprio brand, Carmina Campus, che concilia sostenibilità, design e artigianato. Pur essendo prodotti poveri, dunque, gli stafets hanno letteralmente conquistato gli ospiti dell’esclusiva manifestazione. Quello di CenCetak è un progetto giovane, nato qualche anno fa da due friulani che, pur occupandosi di tutt’altro, hanno deciso di far rivivere le scarpe dei loro avi. Nicoletta, che abita a San Daniele e si occupa di marketing, e Tiziano Picogna, che è di Reana ed è uno stilista, con questo progetto hanno già tagliato traguardi spicco: hanno partecipato a iniziative alla prestigiosa Saatchi Gallery di Londra, hanno realizzato le pantofole di cortesia dell’unico 7 stelle in Italia, l’Aman di Venezia. «Tutto è nato un po’ per caso – racconta Nicoletta – da un mio vecchio studio che avevo realizzato sugli stafets, le storiche calzature friulane che le donne un tempo realizzavano per tutta la famiglia. Di quello studio ne avevo parlato con il mio vecchio compagno di scuola Tiziano. Proprio Tiziano un giorno mi chiama e mi parla del fatto che il primo 7 stelle d’Italia, l’Aman di Venezia, per il quale sta realizzando le divise, cerca qualcuno che realizzi le pantofole di cortesia».

Da quel primo importante contratto da 600 paia di pantofole all’anno comincia la storia degli stafets che oggi sono divenuti accessorio di culto ricercato da chi segue le tendenze della moda. La produzione, circa 1.500 paia all’anno, è affidata ad alcuni laboratori di San Daniele, città che, prima del prosciutto, era conosciuta per la grande produzione di calzature. «Oggi abbiamo un grosso problema –spiega Dileno – non riusciamo a star dietro agli ordini che ci arrivano: rispetto a quanto produciamo dovremmo farne almeno il doppio. A mancare purtroppo sono persone che imparino il mestiere». —



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