I 60 anni di Renzo Furlano «Non sono un mecenate»

Il “papà” di CormònsLibri festeggia il compleanno e traccia un bilancio Dalla rassegna sull’editoria sono nate costole fortunate come “Dialoghi”
Di Matteo Femia

NS. È un po’ la reincarnazione della parola “cultura” a Cormòns. Non andiamo lontani dalla verità affermando come buona parte - forse la maggiore - delle proposte artistiche cittadine se si esclude la stagione teatrale, nascono dalla mente, dalla volontà e dall’impegno personale di un postino diventato un autentico promotore di musica, spettacolo, letteratura e approfondimento. In una parola sola, dunque, cultura. In due, Renzo Furlano.

Se nell’ultimo decennio la capitale del Collio è diventata un centro di riferimento regionale e non solo per tutti gli amanti dei libri, delle note musicali e di tutto quello che da ciò possiamo imparare, è proprio grazie alla strenua operosità del direttore artistico dell’associazione CulturaGlobale, che durante l’anno organizza tante, tantissime iniziative a cominciare dalla manifestazione-clou di novembre e dicembre, CormònsLibri, ma senza dimenticare le varie anteprime che prendono il via già in primavera, oltre alle costole nate negli ultimi anni dall’evento principale: da Dialoghi, che animerà un intero weekend di giugno, a Libriamo, che farà appunto da collante culturale fino all’autunno con le iniziative che prendono il via con la fine dell’inverno, senza scordare il premio per giovani giornalisti Giulio Regeni e il contributo decisivo che lo stesso Renzo dà per altri eventi, come Ambient’Arti e Goal a Grappoli, al quale Furlano fornisce da anni un supporto tecnico indispensabile.

E così, alla vigilia di un traguardo personale importante come i 60 anni che verrà tagliato tra pochi giorni (è nato il 16 marzo), abbiamo voluto raccontare meglio la parabola di questo postino - questa la sua professione di tutti i giorni - fattosi in qualche modo mecenate culturale, un po'’come avveniva in passato nelle corti rinascimentali.

«Alt, però: mecenate - si schemisce - è una parola un po’ troppo grossa, perché bisogna sempre ricordare che io ho la fortuna di poter svolgere le iniziative di CulturaGlobale con il fondamentale contributo economico di partner pubblici e privati, a partire dal Comune di Cormòns che mi ha sempre aiutato moltissimo anche da un punto di vista logistico».

Sì, però lei stesso più volte ha sottolineato come in questi anni ci abbia rimesso spesso di tasca sua, tanto da minacciare in almeno un paio di occasioni di voler mollare tutto...

«Certo, spesso ho investito i miei guadagni personali per poter fare tutto quello che faccio. E devo solamente che ringraziare la mia famiglia che mi sostiene, mi aiuta e mi permette di dedicare le mie risorse per creare delle occasioni di riflessione culturale nella nostra città e non solo. E un grazie enorme va a tutti i miei collaboratori volontari: senza di loro non si riuscirebbe a fare nulla, sono il vero motore di tutte le manifestazioni che organizziamo».

Ma quando è stata la prima volta in cui Renzo Furlano ha organizzato un evento culturale?

«Ero molto giovane, non mi ricordo esattamente nemmeno l’anno: si trattava comunque di una manifestazione a Cividale con l’Arci, a cui ero iscritto. Nel 2000, poi, ho dato il via a quelle che sono state le prime iniziative di poesia, con l’istituzione del premio letterario internazionale Villagnovelle dal Judri: raggiunse importanti traguardi come la medaglia d’argento da parte del Presidenza della Repubblica. Un concorso poetico che ho ripreso da un paio d’anni più tardi anche all’interno di CormònsLibri».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto