I 50 anni della prima pizzeria della città

In ogni comunità ci sono pizzerie in cui ti senti a casa. Ma a Pordenone ce n’è una sola dove puoi sentirti a casa... da 50 anni. E’ la prima pizzeria della città, quella che importò da Agerola, in Campania, l’arte nata nel 1889 per onorare la Regina d’Italia Margherita di Savoia. Allora il cuoco Raffaele Esposito creò la pizza Margherita, condita con pomodori, mozzarella e basilico per rappresentare i colori della bandiera italiana. Oggi quella pizza prende ancora vita, con tutti i segreti del caso, nel forno gestito da Ettore e Michele De Rosa, che insieme alla sorella Maria custodiscono la magia del locale di via Molinari 67.
Giovedì scorso, festa del lavoro, la prima pizzeria della città era aperta, proprio come quel primo maggio 1964, quando Vincenzo De Rosa e la compianta Rita Vanacore, genitori degli attuali titolari dell’esercizio, approdarono sulle rive del Noncello dando al locale il nome dell’ultima figlia, Laura. All’epoca non solo la pizza, ma nemmeno la mozzarella erano di casa a Pordenone e i De Rosa dovettero inizialmente puntare, per far breccia nei cuori dei pordenonesi, anche su polenta e cibi tipici di una più tradizionale osteria.
La pizzeria da Laura non si trovava ancora nell’attuale collocazione, ma in una palazzina di Maria Battiston che ospitava un bar. Lo stabile sorgeva proprio davanti all’ex fiera di via Molinari, dove oggi è rimasto un giardinetto con un grande cartello pubblicitario.
Furono i militari delle caserme, molti dei quali provenienti dal Meridione, a scoprire per primi la bontà della pizza di Vincenzo De Rosa. Ben presto, però, la voce si sparse. Il primo vero banco di prova fu la fiera campionaria del settembre 1964, quando ci vollero cugini e amici dei De Rosa per sfamare tutte le persone che, giunte in via Molinari per assistere alla manifestazione, facevano la coda per le prelibatezze del locale lì di fronte. Una pizza, all’epoca, costava 150 lire. E di sicuro da Laura le valeva tutte.
Quando Maria Battiston ebbe nuovamente bisogno del locale (l’intero stabile fu poi demolito nel 1992), la pizzeria dei De Rosa avviò l’espansione nell’attuale sede di via Molinari 67, poi ampliata con la sala aggiunta che dà su via Montereale. Da allora, per Rita e Vincenzo, un altro figlio, Mauro, tanti nipoti e una fama che si autoalimentava, con politici, sportivi, attori, cantanti, cittadini di tutte le estrazioni sociali che si trovavano e si trovano tutt’oggi, a fine giornata, nello stesso luogo, con la stessa atmosfera familiare e la medesità qualità del cibo e del servizio.
Cinquant’anni possono essere tantissimi, ma possono anche passare in un lampo. Così accade che da Laura cinque fornitori siano ancora gli stessi del 1964, dal caffè alla mozzarella per esempio, che Maria ogni giorno procuri le melanzane fresche, che Ettore e Michele davanti al forno diano sfoggio della propria arte quotidiana, che Patrizia e Daniela, con la loro gentilezza, conoscano alla perfezione gusti ed esigenze di ogni singolo cliente.
Giovedì scorso, alla festa per i 50 anni, c’era il messaggio augurale e il presente floreale del vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello. C’era in sala il sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti, a rappresentare la centralità del locale nel tessuto sociale, prima ancora che gastronomico, di Pordenone. C’era Remo Anzovino che non di rado, dopo ore di geniale composizione di sinfonie, proprio da Laura ne dedica una, l’ultima della giornata, al palato. C’erano gli sportivi che hanno festeggiato le promozioni e i traguardi personali di una vita e insieme a loro tantissime famiglie che, grazie a un cartellone affisso ai muri del locale, hanno ripercorso le immagini della cavalcata dei De Rosa e di 50 anni di storia pordenonese.
C’era, infine, il fondatore, Vincenzo De Rosa, sceso (e ormai è un evento) per un saluto alla sua gente. Vincenzo, Ettore, Michele, Maria, Mauro, le mogli, i figli, i cugini, tanti amici, di nuovo tutti insieme.
Mezzo secolo e non sentirlo. Del resto non l’abbiamo detto? Dove ci si sente a casa, funziona così.
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