I 130 operatori della Promoservice non perdono il lavoro

Salvi i 130 posti di lavoro della Promoservice, la società che gestiva il servizio di assistenza degli ospiti dell’Azienda servizi alla persona “La Quite” e posta in liquidazione dai soci quando l’Agenzia delle entrate gli notificò un debito di imposta per Iva non versata di oltre 2,8 milioni di euro.
Da qui la decisione di trasferire il personale alla fondazione Morpurgo-Hofmann autorizzata, lo scorso dicembre, dalla Regione a procedere anche in veste di onlus. «A questo punto - spiega Rino Feleppa della funzione pubblica della Cgil - prende il via il passaggio del personale. Non a caso, l’altro giorno, in 43 si sono iscritti all’ufficio del lavoro di viale Duodo». Si tratta di 43 operatori che hanno ricevuto la lettera di licenziamento dalla Quiete che, proprio per evitare di perderli, li aveva assunti per 40 giorni, e che a brevissimo saranno riassunti dalla onlus. «Il fatto che la Quiete continui a usufruire del personale della Promoservice è un fatto molto positivo proprio perché si tratta di personale con una buona esperienza alle spalle, ma soprattutto che conosce tutte le esigenze degli ospiti della casa di riposo» aggiunge il sindacalista nel ricordare che questo è solo l’ultimo passaggio di un percorso avviato circa un anno fa.
Nei mesi scorsi, invece, è stato siglato un accordo con “Aurora domus”, la cooperativa sociale onlus di Parma che si è aggiudicata il servizio di assistenza diretta agli ospiti delle case di riposo Sirch di San Pietro al Natisone e Muner de Giudici di Lovario. Entrambe facenti parte della Promoservice solo che, a differenza della Quiete, hanno scelto una strada diversa che, però, ha portato allo stesso risultato. Si chiude, insomma, una pagina che ha destato molta preoccupazione tra i dipendenti che, fino all’ultimo, hanno temuto di perdere il lavoro.
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