«Ha capito subito che era un talento»

«Sergio, do you remember squash?». Sergio, ti ricordi come si gioca a squash? Una domanda ironica, ma che ha subito messo in chiaro l’agonismo che c’è in lui. È nata con questa simpatica provocazione la collaborazione e l’amicizia tra Tariq Khan e Sergio Zenarola, delegato regionale della Federazione di squash e presidente del Palagym squash club. «La prima volta che l’ho incontrato abbiamo fatto due tiri e dopo una palla corta, che non sono riuscito a raggiungere, si è rivolto a me con quella domanda – ride Zenarola –. Io non giocavo da molto tempo, ma il suo talento era evidente». Ha capito da subito che era un campione, «anche perché dopo un mese di allenamenti era già in forma: magari un po’ magrolino, ma dopo tutto quello che ha vissuto era normale che il fisico non fosse perfetto».

Lo squash, sport molto simile al tennis ma che richiede il doppio dell’impegno fisico poiché la pallina, lanciata con una speciale racchetta contro una parete, rimbalza in misura minore, trova spazio al Palagym dagli anni Novanta. Il ventisettenne Tariq ora insegna ai ragazzi, fa qualche lezione privata e si allena per partecipare ai tornei della Professional Squash Association, che lo portano in giro per l’Europa. Da sette mesi – racchetta alla mano – non si ferma un attimo. «Ha già giocato in Svizzera, in Repubblica Ceca, in Svezia e in Germania – aggiunge –. Partecipa naturalmente anche ai tornei che si svolgono in Italia». Attualmente è 308° nel ranking mondiale.

M. T.

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