Guide alla scoperta del Pordenone

Un doppio percorso: uno alla scoperta dell’opera del Pordenone, dalle pennellate del giovane artista a quelle del pittore maturo; l’altro attraverso il territorio, dal paesaggio al gusto. La sfida, culturale e turistica, è quella lanciata da Itinerari culturali Fvg, promossi dall’Associazione “Il Progetto”, d’intesa e in collaborazione con le parrocchie di Clauzetto, Pinzano, Lestans e Travesio, grazie al supporto di Promo Turismo Fvg, con il sostegno della Regione, il patrocinio dell’Uti delle Valli e Dolomiti friulane e del Club Unesco.
Gli “Itinerari culturali in val Cosa e val d’Arzino” si propongono di applicare, in linea con i nuovi indirizzi di valorizzazione dei beni culturali, «il concetto di relazione e integrazione di tali beni con i loro paesaggi culturali – spiega l’associazione –, con i luoghi e le comunità di appartenenza, al fine di condividere e diffondere in modo permanente ma soprattutto implementabile la conoscenza del patrimonio culturale di questo territorio attraverso un sito web dedicato (itinerariculturalifvg.it), con il corredo di itinerari e visite mirate, per meglio comunicarlo anche ai fini della promozione turistica».
Il 27 febbraio, nonostante il freddo, si è tenuta la prima giornata di formazione «per una ventina di guide turistiche provenienti da tutta la regione – spiega Isabella Reale, che ha coordinato la “spedizione” –. Abbiamo seguito le orme del Pordenone partendo da Pinzano per proseguire per Valeriano, dove è possibile ammirare uno dei primi lavori del pittore e raggiungere poi Travesio e la pieve di San Pietro apostolo, dove si trova il più ampio ciclo ad affresco lasciato dal Pordenone in Friuli. Nella medesima Pieve è conservata anche una pala di Pomponio Amalteo, allievo e collaboratore del Pordenone e un portale e un fonte battesimale con putti musicanti tra i più riusciti del Pilacorte. Abbiamo quindi un piccolo compendio di storia del ’500».
Dopo una pausa enogastronomica per consentire anche la degustazione dei prodotti del territorio, la visita è proseguita lungo la val Cosa, con una breve sosta alla Chiesa della Beata Vergine “del Cosa” in località Zancan (comune di Travesio) per ammirare il portale del Pilacorte, e poi la salita a 558 metri di quota, a Clauzetto, dove si trova il balcone del Friuli. Ultime tappe, la pieve di San Martino d’Asio che conserva il più monumentale altare in pietra del Friuli, scolpito dal Pilacorte – «attualmente in fase di restauro» – e la Chiesa di San Giacomo a Clauzetto.
Il secondo educational si terrà nei prossimi giorni – la data è in via di definizione, dipenderà dalle previsioni meteo – e ricalcherà quello dei giorni scorsi. «L’intento – spiega Reale – è far conoscere i tesori racchiusi nel territorio per sviluppare la realizzazione di itinerari di questo tipo, con finalità turistico culturali, da parte di enti e di altri soggetti». Il momento, soprattutto per la valorizzazione del Pordenone, è propizio. Il Comune di Pordenone ha sottoscritto un protocollo d’intesa con Piacenza e Cremona proprio per promuovere la figura del de’ Sacchis. Oggi, a Piacenza, ci sarà una delegazione della città per scoprire la “Salita al Pordenone” che da domani sarà aperta al pubblico nella chiesa di Santa Maria di Campagna.
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