Guardia medica ferma per ore in attesa di un’ambulanza

Da una parte, la parola del medico di guardia che, nel valutare con i propri occhi le condizioni del paziente presentatosi in ambulatorio, ritiene necessario il trasferimento in ambulanza al Pronto soccorso. Dall’altra, la decisione dell’operatore del 112, che, ricevuta la richiesta d’intervento, assegna al caso un codice “bianco” (il meno grave), relegandolo in coda alle segnalazioni. È cominciata così la lite “via filo” che, ieri mattina, ha comportato la “paralisi” per almeno un’ora del servizio di Guardia medica che, in città, ha sede all’istituto Gervasutta.
Al centro dell’animata discussione, l’assistenza da dare a un 88enne caduto poco prima a due passi da casa, a San Gottardo. Era stato l’autista del bus dal quale era appena sceso a soccorrerlo e la figlia, accorsa di lì a poco, ad accompagnarlo in via Gervasutta con una brutta ferita sopra un occhio. Considerati il tipo di lesione, l’età e la terapia anticoagulante che il paziente già seguiva, il medico aveva considerato più opportuno il trasferimento in ospedale. La sua valutazione, però, aveva cozzato contro quella dell’operatore della centrale del Numero unico per le emergenze di Palmanova. E così, l’anziano era rimasto “parcheggiato” in ambulatorio, ad aspettare un’ambulanza che soltanto la telefonata risolutiva del direttore del servizio, contattato dalla stessa guardia medica dopo oltre due ore di inutile attesa, era riuscita a fare partire in direzione di via Gervasutta.
Attesa che hanno finito per pagare anche le tante altre persone - in sala, nel momento più critico, si sono contati fino a 25 utenti - recatesi dalla Guardia medica e spettatrici, loro malgrado, del braccio di ferro sanitario e della preoccupazione della figlia dell’anziano, cui la stessa dottoressa aveva sconsigliato di arrangiarsi in proprio, caricandolo in auto, proprio per la delicatezza della situazione. «Ero pronta a chiamare i carabinieri e segnalare il disservizio – ha detto nel pomeriggio, mentre il padre si trovava ancora (e finalmente) in Pronto soccorso –. Mio marito, che ci attendeva in ospedale, mi ha detto di avere visto diverse ambulanze ferme». —
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