Grasso: spero che la Camera approvi presto il Ddl

Il presidente del Senato: serve una rete di protezione a scuola. Brambilla: subito una legge
Il presidente del Senato Pietro Grasso. Roma 27 Ottobre 2015. ANSA/GIUSEPPE LAMI
Il presidente del Senato Pietro Grasso. Roma 27 Ottobre 2015. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. «È soprattutto a scuola che dobbiamo creare una rete di protezione verso i ragazzi e le ragazze più fragili, formare e informare, spiegare a ogni studente quanti danni si possono fare con parole e comportamenti che sembrano innocui. Un contributo per combattere il fenomeno del bullismo, piccolo ma comunque rilevante, lo può dare anche il Parlamento».

Così il presidente del Senato Pietro Grasso su Fb sul caso della ragazza di Pordenone.

«In particolare il Senato ha approvato a maggio scorso, con il sostegno di tutti i gruppi parlamentari, un disegno di legge per prevenire una delle sue manifestazioni più ricorrenti negli ultimi anni: quella che corre sui social network, sui cellulari, in generale sulla rete.

Il ddl è ora alla Camera dei Deputati: mi auguro che possa essere rapidamente discusso e approvato. In questo momento il mio pensiero è per questa giovane ragazza: spero si rimetta presto e superi al meglio questo terribile momento».

Il gesto estremo compiuto oggi da una ragazza di 12 anni, che ha tentato di “farla finita” perché “non ce la faceva a tornare in classe” è solo l'ultimo di una lunghissima serie di episodi che provano l'urgenza di un intervento legislativo sul fenomeno del bullismo, forma subdola e insidiosa di violenza realizzata anche per via digitale». Lo afferma l'on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza.

«Resto dell'opinione - aggiunge - che, come previsto dalla mia proposta di legge in materia, questa fattispecie meriti di diventare un reato specifico, da definire rigorosamente e distinguendo con nettezza tra la posizione di autori minorenni, bisognosi soprattutto di interventi educativi, e la responsabilità di maggiorenni, che richiede una proporzionata risposta sanzionatoria».

Il bullismo è ormai «un fenomeno di massa», che interessa un adolescente italiano su due tra gli 11 e i 17 anni, «e che non possiamo più permetterci di ignorare. La risposta del Parlamento - conclude - non può più farsi attendere».

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