Grandi superfici commerciali L’Upim in arrivo all’Ipercoop

Il marchio di abbigliamento e tessile verso lo sbarco anche a Pordenone Chiuso il centro “Sintesi”. A Fiume Veneto, intanto, pesa il blocco delle regioni

In un contesto non facile per il commercio, anche la grande distribuzione riorganizza le proprie strategie. È quanto avverrà prossimamente al centro commerciale Meduna dove, in base a un accordo in corso di perfezionamento, la superficie dell’Ipercoop sarà rivista per consentire l’ingresso dell’Upim, marchio specializzato nell’abbigliamento e nella gestione del settore tessile.

Alla storica azienda, che è titolare anche del marchio Blu kids (per l’abbigliamento dedicato ai bambini) e di Croff (per ciò che riguarda la biancheria della casa) sono state proposte diverse aree in città. Un’ipotesi era anche quella del centro Sintesi – quello che si trova tra il Meduna e il discount Aldi – e che ha chiuso definitivamente i battenti. Dopo la concentrazione di Oviesse in centro città, anche l’attività del bowling che si trovava al terzo piano del complesso è cessata. Su questo stabile, che è privato, sono state avanzate anche proposte innovative come quella del presidente di Confcommercio, Alberto Marchiori, che aveva auspicato che venisse acquistato per essere trasformato in cittadella universitaria (considerato il bisogno dell’università di allargarsi e i tempi lunghi che si prospettano per altre soluzioni).

Tornando a Upim, questa è già presente alle porte di Pordenone con un punto vendita insediato al centro commerciale Emisfero. Per quanto riguarda il Granfiume, questo il nome dell’area commerciale che confina con la città e l’autostrada, uno studio realizzato dalla Regione sull’andamento della grande distribuzione prima e dopo la pandemia, evidenzia un elemento importante: l’importanza della clientela proveniente da fuori regione, presente, anti Covid, soprattutto nei weekend.

Come si legge nella relazione (che ha preso in esame il periodo tra l’autunno 2019 e l’autunno 2020),«Dai dati di settembre 2019 – settembre 2020 emerge una netta preferenza per le visite nei siti di interesse commerciale durante il fine settimana. Il giorno con più presenze è il sabato, seguito dalla domenica e dal venerdì, il meno frequentato è il mercoledì. I visitatori italiani da fuori regione prediligono la domenica e frequentano di meno il lunedì, gli stranieri sono più numerosi di sabato».

Lo studio analizza la situazione dei centri più grandi della regione e tra questi c’è Fiume Veneto, che in era pre Covid registrava 6 mila visitatori giornalieri, superato solo da Città Fiera, Udine Nord e Villesse. Prima della pandemia, l’aumento dei visitatori provenienti da fuori regione, nel fine settimana, era del 30 per cento. L’emergenza sanitaria e le pesanti limitazioni imposte alla grande distribuzione nel weekend hanno stravolto l’andamento. Dei 3800 clienti che arrivavano da fuori regione prima del Covid, gran parte si riversava proprio a Fiume Veneto: nel primo lockdown sono calati del 40 per cento. Nella seconda fase, quella che lo studio non ha ancora esaminato, le limitazioni non sono state meno pesanti. Gli effetti si preannunciano importanti. —





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