Gradisca, lavori congelati per un valore di tre milioni

GRADISCA. Oltre tre milioni di euro. A tanto ammonta il valore delle opere pubbliche progettate e finanziate che ancora non possono vedere la luce a Gradisca. Ingabbiate dal Patto di stabilità. Una situazione che sta frustrando la giunta uscente, come ha ben fatto capire il sindaco Franco Tommasini nel corso delle ultime uscite ufficiali del suo esecutivo. «Senza i vincoli imposti da Roma – ha affermato – avremmo portato a termine la quasi totalità dei nostri programmi di inizio mandato».
La lista comprende lavori lungamente attesi: fermi al palo ci sono il restyling dell'area sportiva di via dei Campi (PalaZimolo e Tennis club, finanziamento misto Regione-Comune) per complessivi 1,1 milioni di euro; la definitiva messa in sicurezza del Salet (800mila euro dati in delegazione amministrativa dalla Protezione civile regionale al Comune), i due lotti conclusivi della Casa della cultura all'ex Palazzo Maccari (due finanziamenti regionali per 1,5 milioni di euro).
Niente da fare neppure per interventi sulla carta meno faraonici, come il restauro – in piazza Unità – del Leone di San Marco simbolo della città. Serviranno 60mila euro - che la giunta Tommasini era riuscita a reperire nelle pieghe del bilancio - per sistemare i gradini del monumento, oggi divorati dal degrado, dal gelo degli ultimi anni e, in ultima analisi, assai stridenti con l'elegante distesa in pietra che costituisce la nuova pavimentazione del centro storico. Un intervento importante anche sotto il profilo della sicurezza, visto che quei gradini sbrecciati attirano anche, come tutta la zona pedonale di piazza Unità e la sua fontana, molti bambini. Porre rimedio alle condizioni precarie del monumento significa quindi prevenire incidenti indesiderati. Se mai i lavori partiranno, ci vorranno quattro o cinque mesi prima di vedere il monumento tornare agli antichi splendori. E dire che ricorre quest'anno il novantennale della sua installazione. C'è da ringraziare che a scuola o in qualche altro edificio pubblico non si sono registrati guasti gravi, perché per quella voce l'amministrazione non aveva previsto di spendere neppure un centesimo.
Nel piano triennale i due interventi più corposi sono rinviati addirittura al 2015, dunque al post Tommasini bis: si tratta di palazzo Maccari (572 mila euro) e della realizzazione della copertura per rendere omologata anche a livello internazionale la pista di skating di via dei Campi (300 mila). «Il Patto di stabilità restringe l’autonomia del Comune – spiega il sindaco e si ripercuote sulla programmazione. Per il nostro Comune poi la situazione si è particolarmente complicata per i fatti accaduti nel corso del 2012 che hanno costretto gli attuali reponsabili degli uffici amministrativi a un pesante e delicato lavoro di ristrutturazione del bilancio. Non avevamo quasi spazi di manovra, ma crediamo di essere riusciti ad operare con oculatezza definendo le priorità. Le opere sono finanziate per cui chi verrà dopo di noi potrà comunque operare con continuità».
Luigi Murciano
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