Governo Conte 2, Patuanelli ministro dello Sviluppo economico: nessun friulano nell'esecutivo

Il premier incaricato Giuseppe Conte ha sciolto la riserva al Quirinale dinanzi al capo dello Stato Sergio Mattarella e ha annunciato la lista dei ministri del suo governo bis, il primo a maggioranza M5s-Pd con il supporto di Leu.
Unico nome tra i parlamentari eletti in regione è quello del triestino Stefano Patuanelli, (M5s) che andrà a guidare il Mise. All'interno dell'esecutivo nessun nome friulano.
I ministri sono: Nunzia Catalfo al Lavoro.Quindi due 5Stelle nei dicasteri che erano guidati da Luigi Di Maio che andrà agli esteri. Il ministro dell'Interno sarà l'ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese. All'Economia andrà il dem Roberto Gualtieri.
Alla Difesa Lorenzo Guerini del Partito democratico. Ai Beni culturali Dario Franceschini, che aveva già guidato questo ministero. Paola De Micheli, attuale vicesegretaria dem, andrà alle Infrastrutture. Roberto Speranza, di Leu, alla Salute.
Sono state ore convulse per trovare prima la quadra sul programma, poi sulla lista dei ministri. Ma ora l'accordo dovrebbe esserci. Unica casella su cui l'intesa manca è quella del sottosegretario a Palazzo Chigi, verso cui è destinato il cinquestelle Riccardo Fraccaro, esponente vicino a Di Maio. Ma su questo c'è una resistenza del premier incaricato.
Chi è Stefano Patuanelli: il ritratto
Ha la passione dello sport, in particolare pallacanestro e atletica, e suona anche il pianoforte, da autodidatta. Tutti hobby che, come prevedibile, ha finito con il trascurare da quando 14 anni fa ha iniziato la sua militanza nei 5S con i primi gruppi «Amici di Beppe Grillo». Dal 2011 al 2016 è poi stato consigliere comunale a Trieste, sua città di origine.
Ha 45 anni, Stefano Patuanelli, nuovo ministro dello Sviluppo economico, ed è un ingegnere edile e, come fa sapere lui stesso sulla sua pagina Facebook, presta particolare attenzione alle opere pubbliche.
E a questo proposito, uno dei suoi campi d’azione è proprio quello della sicurezza nei cantieri: «Ho potuto verificare direttamente le enormi problematiche che ancora sussistono», confessa.
È quindi esperto di appalti e ha già fatto sapere che a suo giudizio il codice, dopo un anno e mezzo di applicazione, mostra «alcune criticità che andranno superate».
Il suo debutto in Parlamento risale invece alle elezioni del marzo 2018: viene eletto senatore nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia e da giugno viene nominato presidente del Movimento 5 Stelle a Palazzo Madama.
Pare che, fedelissimo a Di Maio, il suo contributo sia stato decisivo nella trattativa con il Pd. Molto stimato anche da Davide Casaleggio, nei mesi scorsi sembrava che dovesse sostituire Danilo Toninelli alle Infrastrutture. Ed invece ora gli è toccato il Mise.
La trattativa in mattinata. Due i vertici nella mattinata: il primo sul programma con i capigruppi di M5s, Pd e Leu a Palazzo Chigi. Il secondo senza gli esponenti di Liberi e uguali per trovare l'accordo sulla lista dei ministri, punto sul quale c'è stata una lunga trattativa e sul quale il primo vertice si era incagliato.
La riunione tripartita sul programma di governo, iniziata poco dopo le nove, è stata di fatto il proseguimento del lavorìo serale e notturno che è andato avanti a Palazzo Chigi e al Nazareno, dove le luci sono rimaste accese anche in piena notte, segno di una trattativa che è proseguita ad oltranza, coinvolgendo pontieri e leader di partito, oltre a Conte naturalmente. Alla riunione del mattino a Palazzo Chigi hanno partecipato i capigruppo alla Camera ed al Senato di M5S, Partito democratico e Leu.
"Abbiamo fatto un ottimo incontro. Abbiamo messo a punto un programma molto serio e condiviso" ha spiegato il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio al termine del tavolo: "Al centro del programma ci sono il lavoro e le famiglie e le persone fragili" e "nel programma è scritto nero su bianco che serve una nuova legge sull'immigrazione per affrontare il tema in maniera organica e non emergenziale".
Delrio poi ha spiegato che non sarà nella squadra di governo: "Oggi ho terminato il mio lavoro e sono molto soddisfatto. Non sono mai stato né sarò incluso nella squadra di governo, perché abbiamo deciso di fare un grande rinnovamento".
"È un buon inizio", aveva detto Lorendana De Petris, presidente del gruppo Misto del Senato, arrivando a Palazzo Chigi per partecipare al vertice: "Abbiamo lavorato sul programma, molte delle nostre priorità le vediamo rappresentate, adesso vediamo la parte finale. Speriamo sempre che ci possano essere ulteriori cambiamenti in meglio".
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