Gli austriaci mollano l’ex Carnica: timori per cento dipendenti

UDINE. Uniqa, compagnia assicurativa con 40 agenzie in regione, è sul mercato. Il gruppo austriaco avrebbe l’intenzione di liberarsi del pacchetto italiano composto da tre compagnie. Da giugno la società di consulenza Kpmg ha un mandato esplorativo sul mercato e oggi scadono i termini per la presentazione delle offerte vincolanti. Inoltre, la settimana scorsa, nella sede Unicredit di Milano, ci sarebbe già stato un primo summit per vagliare le offerte.
Per il Friuli Venezia Giulia significa vedere sul mercato oltre 40 agenzie in cui è impegnato un centinaio di dipendenti. La situazione è «monitorata dalla Regione», come ha assicurato ieri il vicepresidente Sergio Bolzonello rispondendo all’interrogazione della consigliera leghista Barbara Zilli. «Sembra certo che il gruppo austriaco abbia deciso di liberarsi del pacchetto italiano - conferma Marco Caffarelli, della Rappresentanza sindacale aziendale Fisac Cgil -. Abbiamo chiesto più volte notizie in merito, ma ci è sempre stato detto che non c’era nulla di concreto o di ufficiale».
E il livello di attenzione è alto, come confermano Roberto De Marchi della Cisl e Mattia Grion della Cgil. Uniqa nel 1999 ha assorbito l’allora Carnica assicurazioni e nel 2015 Udine ha perso la sede legale. Ma ora l’attenzione è focalizzata sul mantenimento dei livelli occupazionali.
A mostrare interesse verso il pacchetto italiano potrebbero essere altre assicurazioni che puntano a crescere, ma anche fondi di private equity. Per la compagnia guidata da Andreas Brandstetter si tratterebbe di una mossa per uscire dal mercato italiano dove aveva rafforzato la presa nel 2009, grazie all’alleanza nel ramo Vita con Veneto Banca, da cui è nata Uniqa Life.
Negli anni la consistenza del gruppo in Italia è diventata notevole. La compagnia danni, Uniqa Assicurazioni spa, ha chiuso il bilancio 2015 con un utile netto di 10 milioni e un risultato positivo per 8,9 milioni, con premi di competenza di 245 milioni, in crescita del 3,38 per cento sul 2014.
Accanto al settore danni c’è Uniqa Previdenza (ex Claris Vita), controllata al 100 per cento da Uniqa assicurazioni, che ha chiuso il 2015 con un utile di 880 mila euro contro 11,6 milioni del 2014 (a causa in particolare di svalutazioni) con premi Vita che l’anno scorso sono stati pari a 436 milioni (in crescita dello 0,6 per cento sul 2014). C’è anche Uniqa Life, partecipata al 10 per cento da Veneto Banca e al 90 per cento da Uniqa Previdenza, che tramite gli sportelli della banca l’anno scorso ha raccolto polizze vita per un totale di 443 milioni.
Chiaramente prima della vendita si dovrà fare luce sul destino di Veneto Banca, appena rilevata dal Fondo Atlante. Ma le ipotesi di mercato preoccupano la consigliera leghista Zilli: «Parliamo di agenzie radicate sul territorio, come quelle di Carnica assicurazioni. Con questa operazione, esiste il rischio concreto che saltino dei posti di lavoro - avverte Zilli -. Spero che la Regione, come ha assicurato il vicepresidente Bolzonello, tenga alta l’attenzione sulla questione».
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