Gli arcobaleni dei bimbi alle finestre delle case: #andràtuttobene [Mandaci il tuo disegno]

UDINE. E' il tempo delle serrande abbassate, delle autocertificazioni da portarsi dietro per andare a lavoro, degli scaffali dei supermercati svuotati. Le mascherine anti coronavirus che non si trovano da nessuna parte, i controlli ai confini di un'Europa sospesa. Sono i giorni dei banchi di scuola vuoti, delle mamme e dei papà costretti ai salti mortali per stare con i figli o affidarli a nonni, zii, babysitter. E del sudore di chi in prima linea combatte un mostro che ancora non conosciamo fino in fondo: medici, infermieri, operatori sociosanitari, sottoposti a stress e turni massacranti. E i numeri, le tabelle, i grafici: i contagi, i morti, i pazienti zero e i tamponi.
E' il tempo in cui c'è tempo. Tanto tempo. Che scorre più lento, che va riempito, per chi a casa ci è costretto. I bimbi, ad esempio. Ci sono le maestre che fanno lezione su Instagram e Facebook, i compiti che arrivano su Whatsapp. E i pennarelli, i pastelli, gli acquerelli, che colorano giornate un po' così: dipingono arcobaleni su fogli, lenzuola, magliette. C'è un mantra che si ripete: andrà tutto bene. Perché se stiamo a casa, se "facciamo i bravi" tutto passa, tutto si sistema. E come nei videogiochi, il mostro all'ultimo livello soccombe al Bene.
Quegl'arcobaleni fanno bene. Rasserenano, proprio come l'iride dopo una giornata di pioggia illumina i cieli. E allora appendiamoli, fuori dalle finestre delle nostre case, dei nostri palazzi. Qualcuno l'ha già fatto: a Udine, Tavagnacco, Palmanova.
Mandateci i vostri, quelli dei vostri bambini a cronaca@messaggeroveneto.it, indicando nome e luogo da cui ci scrivete. Perché in fondo dobbiamo solo stare in casa, portare pazienza, facilitare il lavoro del personale sanitario. E sì, poi #andràtuttobene !

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