Gli amici di famiglia: "Distrutti dal dolore, ma è mamma Paola a dare coraggio a noi"

Lasca e Bidoli sono i primi ad aver fatto visita ai Regeni. «Devono colmare un vuoto enorme, c’è bisogno di tempo»

FIUMICELLO. Un lungo abbraccio affettuoso, che ha sostituito tante parole. Un incontro durato circa mezz’ora, un momento emotivamente molto intenso, durante il quale la famiglia Regeni ha potuto riabbracciare gli amici di sempre, quelli più intimi, quelli che non li hanno mai lasciati soli, anche se a distanza, durante queste giornate interminabili.

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Il pittore fiumicellese Ivan Bidoli, accompagnato dalla moglie Wanda Gomiselj, e l’assessore comunale alla Cultura e all’Istruzione, Bruno Lasca, assieme alla moglie, l’insegnante Michela Vanni, hanno incontrato, lunedì sera, i genitori di Giulio, Paola e Claudio, e la sorella Irene. «Stanno affrontando il dolore piano piano – le parole di Wanda –. Ovviamente sono distrutti. Adesso è compito delle persone più vicine aiutarli a farsi coraggio. Dovranno colmare un vuoto enorme, hanno bisogno di tempo.

Paola è sempre stata una donna molto attiva, la aiuteremo a trovare la forza per dedicarsi a tante attività. L’importante è non abbattersi. Dopo il funerale avremo occasione di vederci ancora, di stare assieme. Lunedì sera, mio marito Ivan, molto provato da questa tragedia, ha parlato con Paola. Quando l’ha vista si è un po’ rasserenato.

Si sono abbracciati e Paola gli ha chiesto di farsi forza e di stare tranquillo. È stata lei a dargli coraggio, nonostante il momento difficile che sta passando. Ognuno avrà i suoi tempi per riprendersi. Si è parlato anche del funerale di Giulio. Paola avrebbe preferito una cerimonia privata, in chiesa, tra pochi intimi, ma si è resa conto che, così facendo, tante persone che volevano bene al nostro Giulio si sarebbero sentite escluse. Non volevano lasciare in disparte la loro comunità, che tanto gli è stata vicina.

Alla fine hanno scelto e l’hanno fatto pensando a quello che avrebbe voluto il loro adorato figlio». Wanda racconta che, durante la serata, si è parlato di tante cose ma non di quello che è successo in Egitto. «Abbiamo cercato di dialogare del più e del meno, siamo usciti dal sistema. Noi sappiamo e loro sanno benissimo quello che è accaduto, ma volevano farli stare tranquilli più possibile. Si è discusso di altro».

Bruno Lasca sottolinea la forza d’animo di Paola e Claudio. «Si rendono conto che sarà necessario chiarire le circostanze, gestire le numerose attestazioni di stima e affetto e anche le iniziative che saranno organizzate, nelle prossime settimane, per ricordare Giulio – commenta l’assessore –. Quello che è accaduto non ha senso. Sembra che questa vicenda abbia risvegliato coscienze sopite.

Io, Michela, Ivan e Wanda abbiamo parlato con Paola e Claudio anche degli aspetti organizzativi legati al funerale. Bisogna parlare, ricordare, ma anche andare avanti». Michela Vanni ha avuto un ruolo importante nell’avvicinare Giulio al teatro. «Attorno all’attività teatrale è nato il rapporto con la famiglia Regeni – conferma l’insegnante –. Le nostre vite si sono intrecciate. È nata una bella amicizia, una condivisione.

Era come un figlio per noi. Si pensava che potesse essere finito tutto con la Resistenza e, invece, ci sono ancora ragazzi che difendono i loro ideali, quello in cui credono.

Abbiamo passato tutti giornate terribili ma questa mobilitazione di giovani, a livello internazionale, offre speranze concrete per il futuro. Vedere tanti ragazzi scendere in piazza scalda il cuore. Dispiace perché abbiamo pagato un prezzo così alto. Ogni famiglia si identifica con la famiglia Regeni».

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