Giuseppe Bevilacqua al posto di Lievi

Il nuovo direttore per la prosa del teatro Giovanni da Udine è l’attore e regista, Giuseppe Bevilacqua. E’ stato nominato ieri, all’unanimità, dal consiglio di amministrazione della Fondazione teatro in una seduta durata poco più di un’ora. Bevilacqua ha un incarico di un anno e percepirà un compenso pari a 25 mila euro più un rimborso spese stimato in 5 mila euro. Oltre alla nomina del direttore per la prosa, il cda ha conferito l’incarico di sovrintendente al direttore per la musica, il maestro Marco Feruglio, e avviato il percorso per l’elaborazione del Piano strategico quinquennale 2014/18.
Inutile dire che la nomina del direttore per la prosa era la più attesa anche perché con questa decisione il cda chiude le polemiche alimentate dall’era Lievi. Che sia stata una decisione sofferta non ci sono dubbi. Basti pensare che il consiglio di amministrazione, pur avendo a disposizione una decina di curricula, non riusciva a trovare la quadra. Tant’è che era stata ventilata l’ipotesi di affidare la gestione della prosa, con la supervisione di un consulente esterno, al presidente Tarcisio Mizzau. Ieri, invece, sul nome di Giuseppe Bevilacqua non è emerso alcun dubbio. Tutti i componenti del cda sono convinti che l’attore e regista udinese, trasferito a Roma subito dopo il debutto risalente a quasi 30 anni fa in città, riuscirà a riallacciare i fili con i friulani. Proprio perché al centro del suo programma Bevilacqua ha posto il pubblico.
«E’ stato un lavoro lungo e impegnativo - ammette Mizzau - che ha condotto a decisioni unanimi di grande peso. Un direttore per la prosa che si propone di porre il pubblico al centro delle sue scelte programmatiche, sviluppando occasioni di ascolto, è una grande novità per il Giovanni da Udine, al di là della indiscutibile preparazione».
Chiuso il capitolo prosa, nella stessa seduta il cda ha voluto premiare anche il lavoro svolto dal direttore per la musica Feruglio con la nomina a sovrintendente. «Un giusto riconoscimento - sottolinea Mizzau - agli ottimi risultati raggiunti».
A questo punto, assegnati i giusti riconoscimenti e nominati entrambi i direttori, il teatro si prepara a vivere una nuova stagione sicuramente meno ricca delle precedenti visto che non solo la Regione, ma anche il Comune è stato costretto a ridurre sensibilmente il contributo al Giovanni da Udine. Da qui la decisione del cda di elaborare un Piano strategico in grado di riposizionare la struttura alla luce dei cambiamenti registrati sul territorio e nell’offerta dello spettacolo dal vivo. Senza contare i nuovi modi di rapportarsi dei cittadini anche con le istituzioni, la disordinata offerta culturale, fenomeno di cui - è stato detto nel corso della seduta - bisogna prendere atto nel costruire le proposte di spettacolo dal vivo. «E’ indispensabile - si legge in una nota - un ripensamento delle funzioni direzionali e organizzative all’interno della Fondazione, un nuovo modo di rapportarsi con il pubblico e di coordinarsi con gli altri soggetti di spettacolo del territorio». Come sottolinea il presidente, infatti, si tratta di definire un percorso a tappe da realizzare entro il 2018.
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