Giunta comunale, è già polemica sulle indennità

Pordenone, Conficoni: «Si riducano lo stipendio come abbiamo fatto noi». Ciriani: «Si commenta da sè». Il Pd al contrattacco

PORDENONE. «Sarebbe bello se con la sua la prima delibera la nuova giunta riducesse le indennità del sindaco e degli assessori». Nicola Conficoni, già assessore all’Ambiente e «Mister preferenze», come lo ha definito in più occasioni Ciriani, ha iniziato subito a fare opposizione.

La riduzione delle indennità, alla quale Ciriani si era detto possibilista in campagna elettorale (la giunta è in carica da soli due giorni), è «un atto già adottato volontariamente dalla squadra di Claudio Pedrotti che ha fatto risparmiare il Comune – ha incalzato Conficoni attraverso i social network –. Si tratterebbe di un piccolo ma esemplare gesto di sobrietà utile a ridare credibilità alla politica in un momento in cui molte famiglie versano in difficoltà economica».

Ciriani, interpellato, preferisce non rispondere. «Avrei molto da dire, ma mi limito a constatare che, se questo è il livello dell’opposizione, si commenta da sè».

Il sindaco smentisce invece la voce secondo cui la giunta si sarebbe abbassata l’indennità per coprire la delega all’istruzione di Basso. «Non è così anche perché il consigliere Basso mantiene il suo lavoro» aggiunge il primo cittadino.

E proprio su Basso il Pd torna a rimarcare che «con il suo primo atto amministrativo il sindaco Ciriani ha tradito una delle promesse solenni fatte durate la campagna elettorale: tra i componenti del suo esecutivo, infatti, non figura Alessandro Basso, retrocesso nel ruolo di consigliere delegato all’Istruzione. Data l’importanza di preparare in modo adeguato le giovani generazioni al futuro, di essere a tempo pieno a disposizione del mondo della scuola per far fronte con rapidità e competenza a tutte le sue innumerevoli necessità, la materia meritava di essere trattata da un assessore a tempo pieno e non certo di essere penalizzata da una soluzione di ripiego dettata dalla necessità di “dare un’equa rappresentanza alle forze politiche”».

Criticato poi «il connubio francamente incomprensibile tra cultura e sanità» e lanciata la sfida sulla cultura: «Chissà se la nuova giunta riuscirà a mantenere i 100 eventi settimanali attualmente in calendario. Ce lo auguriamo». Sulle quote rosa «l’impressione è che la presenza di quattro donne in giunta sia stata vissuta dal neo sindaco solo come un obbligo». E ancora: «Davvero non c’erano donne pordenonesi all’altezza del compito?». La tregua è già finita.

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