Giro d’Italia, la tappa friulana: la Regione presenta ai sindaci il piano sicurezza

Primi cittadini ed enti riuniti per la prima volta a San Daniele in vista dell’appuntamento sportivo di maggio 2026. La Regione ha stanziato 14,7 milioni di euro per rifare le asfaltature. Le necessità dei Comuni

Timothy Dissegna

La “macchina” è già in moto, con una missione che va oltre lo sport. Nella sala consiliare Guarneriana di San Daniele, ieri sera si è tenuto il primo incontro operativo tra sindaci ed enti dopo la presentazione romana del Giro d'Italia 2026.

Convocati dall'assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante, gli amministratori della trentina di comuni toccati dalla tappa Gemona-Piancavallo, in programma sabato 30 maggio 2026, si sono confrontati in vista delle sfide dei prossimi mesi. Il tanto atteso appuntamento cade nel cinquantesimo anniversario del terremoto del Friuli, promettendo un «flusso turistico non indifferente» come sottolineato dal sindaco di casa, Pietro Valent.

Gli occhi del mondo addosso

A guidare la riunione, insieme ad Amirante, è stato Paolo Urbani, coordinatore del Giro in regione. Lui stesso ha spiegato la posta in palio: sarà infatti una tappa decisiva, la penultima, per conquistare il titolo. Si prevede tra i 700 e gli 800 milioni di spettatori in mondovisione. Il tracciato, di poco sotto i 200 chilometri, prevede la doppia ascesa da Aviano al Piancavallo, con 13 chilometri di salita da percorrere due volte.

Qui, ha rimarcato Urbani, servirà un dispiegamento importante di personale per evitare intoppi e incidenti. Ha quindi lanciato un appello ai sindaci: verificare il tracciato nei rispettivi paesi, segnalare ogni impedimento (lavori, fiere, mercati) e controllare la vegetazione per il passaggio della carovana.

 

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Asfaltature in cantiere

La Regione interverrà in modo massiccio sulle asfaltature, con fondi incrementati da 10 milioni di euro della scorsa edizione agli attuali 14,7. Silvio Peroni, direttore generale di Fvg Strade, ha specificato che, lungo tutto il tratto, saranno 50 i chilometri su cui l'ente metterà mano, attraversando 9 comuni. Il tutto grazie a uno stanziamento di 6 milioni da Trieste.

Per l'Ente di decentramento regionale (Edr) di Udine, il direttore della Viabilità Marco Domenighini ha indicato 12 comuni interessati dal proprio intervento, per circa 20 chilometri. Al tempo stesso, si attende l'avvio dei lavori già affidati sulla viabilità di Forgaria, da tempo attesi. Progettazione in fiere anche nel Pordenonese, come confermato dall'omologo Pier Antonio De Rovere.

Presidio e sicurezza

Particolare attenzione è stata riservata alla sicurezza, con un regime rafforzato per la presenza di una squadra israeliana. Inoltre, viste le diverse proteste pro-Palestina che hanno bloccato alcuni tracciati nell'ultima Vuelta in Spagna, Urbani ha invitato i sindaci a segnalare in anticipo al prefetto possibili manifestazioni «per permettere di svolgere al meglio la competizione».

Ha anche annunciato una riunione in prefettura per coordinare questi aspetti. Nei prossimi giorni, sarà aperto il portale dedicato alle adesioni dei volontari di Protezione civile anche dai territori non toccati dal percorso.

Le questioni aperte

La serata è stata anche un tavolo per mettere sul piatto nodi pratici. Dalla viabilità su tratti in porfido (come segnalato dal sindaco di Magnano in Riviera, Carlo Michelizza) alla gestione dei volontari e della carenza di polizia locale nei piccoli comuni, come ha evidenziato la prima cittadina di Buja, Silvia Maria Pezzetta.

L'omologo di Gemona, Roberto Revelant, ha chiesto delucidazioni sulle convenzioni per il trasferimento dei fondi, ricevendo rassicurazioni sull'avvio dei confronti a gennaio.

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