Giro di droga, chiusa la pizzeria Il questore: revocate la licenza

Il sindaco: pronti a valutare. Attività intanto sospesa due mesi, oggi gli interrogatori Un arrestato, seguito dal Sert, aveva investito le vincite al Bingo e alle slot in cocaina 



Dopo i due arresti per droga e il sequestro penale d’urgenza, “Piacere pizza” in via della Tessitura resterà chiusa per 60 giorni. Il questore Marco Odorisio ha disposto la sospensione dell’attività commerciale per due mesi ai sensi dell’articolo 100 del Testo unico delle leggi sulla sicurezza e ha chiesto all’amministrazione comunale di valutare la revoca della licenza.

Locale chiuso

Ieri mattina i poliziotti della Pasi (divisione polizia amministrativa e sociale) hanno notificato in carcere la sospensione al titolare della pizzeria Matteo Giacomin, pordenonese di 35 anni, arrestato mercoledì. Il questore ha adottato il provvedimento cautelare poiché il locale è stato ritenuto una base logistica per lo stoccaggio, la lavorazione, il confezionamento delle dosi e il consumo di cocaina. Dalla parallela attività amministrativa sono emersi potenziali rischi per la salute pubblica visto che sono state rinvenute tracce di cocaina sul bancone vicino al forno: dove i cuochi modellavano e impastavano le pizze per i clienti del locale si sniffavano pure le piste di cocaina. La chiusura del locale potrebbe diventare definitiva se il Comune decidesse di revocare la licenza. Il questore Odorisio ha trasmesso una nota all’amministrazione comunale, nella quale ha evidenziato tutti gli aspetti negativi riscontrati al fine di adottare la revoca della licenza al pizzaiolo. Il sindaco Alessandro Ciriani è pronto a ottemperare alla richiesta: «Già nelle prossime ore – spiegava ieri pomeriggio – valuterò con l’assessore Loperfido e gli uffici l’istanza inoltrata dal questore».

Gli interrogatori

Sono stati fissati per questa mattina alle 9.30 in carcere gli interrogatori di garanzia del pizzaiolo Giacomin (assistito dagli avvocati Alessandro Da Re e Remo Anzovino) e del suo amico Argen Krasniqi, 28 anni, cittadino albanese residente a Pordenone con occupazioni saltuarie in un’altra attività di ristorazione (difeso dall’avvocato Maurizio Mazzarella). Il pm Federico Facchin ha chiesto la convalida dei due arresti al gip Eugenio Pergola. Entrambi sono stati arrestati in flagranza per l’ipotesi di reato di detenzione di cocaina ai fini di spaccio. A Krasniqi sono contestati anche le ipotesi di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale.

l’operazione

Il blitz notturno in pizzeria della squadra volante è nato da un controllo casuale. Transitando in via Tessitura verso l’1.30 di notte, gli agenti hanno notato la serranda abbassata per metà e all’interno delle ombre in movimento. Temendo un’intrusione dei ladri, hanno deciso di entrare. In quel momento hanno visto un uomo che tentava di scappare e lo hanno agguantato. Ne è nata una colluttazione con i due agenti della squadra volante, uno dei quali è rimasto contuso alla mano destra (10 giorni di prognosi). Il fuggitivo era Krasniqi, sorpreso con 34 grammi di cocaina in una busta di plastica e 510 euro in contanti. È sopraggiunto in quel mentre il pizzaiolo Giacomin, addosso al quale i poliziotti hanno rinvenuto un involucro di cellophane con 6,52 grammi di cocaina. I poliziotti hanno deciso di procedere alla perquisizione della pizzeria e così sul bancone hanno scoperto la polvere bianca (positiva al narcotest come cocaina o eroina), due bilancini di precisione e un taglierino.

LE DIFESE

Le difese propugnano la tesi del consumo personale e contestano il coinvolgimento in un’attività di spaccio di entrambi gli indagati. Alla Procura risulta che Giacomin abbia un precedente specifico ma risalente nel tempo nel suo casellario giudiziale: 5 mesi di reclusione con la condizionale. L’avvocato Mazzarella ha spiegato che Krasniqi era seguito dal Sert e pensava di essere uscito dalla dipendenza, così ha trascurato gli appuntamenti e ha avuto una ricaduta nel vizio.

la vincita al Bingo

«Dieci giorni fa – ha sottolineato l’avvocato Mazzarella – ha vinto 1.400 euro al Bingo e ne abbiamo le prove e altri 300 euro alle slot machines. Così è andato a Mestre ad acquistare la cocaina, sapendo che costava meno. Ha preso 30 grammi per fare scorta, per uso personale, non per rivenderla ad altri». La difesa ha obiettato che il 28enne albanese non ha tenuto un comportamento violento nei confronti degli agenti: «Stava scappando, è stato placcato e sono finiti a terra. Non ha cercato di colpire i poliziotti. Chiederemo gli arresti domiciliari». —



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