“Giovani massoni” in aumento: Udine capitale della Loggia

UDINE. Sono 150 in provincia di Udine, fratelli e sorelle massoni che aderiscono alla Gran Loggia D’Italia, uno su tre è donna, perchè si tratta dell’unica obbedienza mista, che permette cioè la presenza femminile. Una componente in aumento, come lo è quella dei giovani.
«Ne abbiamo 25 – racconta il delegato magistrale Franca Barbetti – una quindicina sono stati iniziati nell’ultimo biennio. Si rivolgono a noi perchè la crisi morale li spinge alla ricerca di valori. Sono studenti, liberi professionisti, imprenditori. Il più giovane ha 25 anni, sono pronti ad impegnarsi nel sociale» commenta la responsabile. Ed è proprio perchè nella realtà udinese, così marginale dal punto di vista geografico, la comunione massonica sta crescendo e acquisendo sempre più seguito che la IV edizione del Meeting dell’Obbedienza di Piazza del Gesù –Palazzo Vitelleschi organizzato dai Giovani Massoni della Gran Loggia d’Italia si terrà a Udine fra oggi e domenica. «Si preparano da sei mesi all’iniziativa – assicura la Barbetti – affronteranno sette percorsi di approfondimento su temi etici e Stato sostenibile soprattutto nei confronti delle fasce sociali più deboli». «È la questione più scottante – sottolinea Luigi Pruneti, Gran Maestro della Gran Loggia – perché è proprio il sistema sociale ad essere stato messo in crisi». Un centinaio i ragazzi che arriveranno dalle varie consulte italiane, dalla Toscana alla Calabria, dalla Lombardia. A supportarli sarà la responsabile della Consulta giovanile Elena Martini.
«Fra loro ci sono figli di massoni, o ragazzi che si avvicinano alla loggia perché conoscono qualcuno che ne fa parte – afferma la Barbetti – oppure ci contattano via internet attraverso il sito, allora li avviciniamo e, dopo un periodo di preparazione, li avviamo all’iniziazione».
A Udine la Gran Loggia d’Italia, che si distingue da quella d’Oriente, è suddivisa in 6 logge composte 15-30 iscritti ciascuna. «Ci riuniamo una o due volte al mese in un tempio in via Mercatovecchio per partecipare a cerimonie che richiedono un abbigliamento e un rituale rigoroso – racconta la responsabile – siamo legati da vincoli di fratellanza che scaturiscono dalla condivisione dei valori e che si estendono alle famiglie».
Nulla a che vedere con Propaganda 2, il Piano di rinascita democratica che riuniva affaristi, golpisti e che nell’immaginario collettivo è rimasta legata a Licio Gelli, assicurano gli adepti. Nè a quei liberi muratori che nel solco dei grandi affiliati, da Giuseppe Garibaldi al Conte Camillo Benso, da Wolfgang Amadeus Mozart a George Washington, richiamandosi all’esistenza del Grande architetto dell’universo erano in grado di spostare gli assetti economici e politici. «Non garantiamo favoritismi o potere – assicura la Barbetti – fra noi ci sono anche imprenditori, industriali ma anche operai, il collante è rappresentato dai valori» conclude la Barbetti.
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