Giovani arrabbiati e annoiati L’aiuto arriva “sulla strada”

Un nuovo progetto per dare, tramite gli operatori di strada, «importanti risposte al mondo giovanile» . Così il sindaco di Azzano Decimo, Marco Putto, commenta la decisione dell’assemblea dei primi cittadini dell’Ambito socio-assistenziale (che comprende anche Chions, Fiume Veneto, Pasiano, Prata e Pravisdomini) di impiegare delle nuove figure per contrastare l’aumento di episodi di disagio giovanile. Problemi sottolineati anche dai cittadini: i Comuni hanno deciso quindi di intervenire, come annunciato nei giorni scorsi dal presidente dell’assemblea, il sindaco di Pravisdomini Davide Andretta. Per il progetto, che partirà il prossimo anno, sono stati stanziati 20 mila euro.
«Nell’ultima assemblea dei sindaci del servizio sociale dei Comuni Sile e Meduna – spiega Putto – abbiamo approvato un’importante progetto finalizzato a contrastare le nuove forme di disagio giovanile, che introduce le figure degli operatori di strada. Più volte la società civile, gli amministratori e gli stessi servizi comunali ci avevano chiesto di provare ad affrontare con strumenti nuovi questa problematica, acuitasi con la pandemia e avente come denominatori comuni spesso la rabbia e la noia dei ragazzi, e così abbiamo ritenuto di dare gambe a questa una nuova iniziativa». Per cercare di correggere «alcuni preoccupanti comportamenti devianti (violenza, deturpamento del patrimonio pubblico, comportamenti a discapito dei più fragili) – sottolinea il primo cittadino azzanese – oltre alle forme classiche di contrasto e di perseguimento dei reati», saranno utilizzate anche delle nuove figure professionali, «formate e in stretto contatto con le istituzioni, i servizi sociali e le forze di polizia, che agiranno direttamente dalla “strada”».
L’obiettivo è “agganciare” i ragazzi più problematici e «coinvolgerli nella corretta direzione comportamentale da intraprendere» evidenzia Putto. In questo percorso «come sempre, anche le famiglie avranno un ruolo fondamentale, perché solo lavorando in rete si possono ottenere dei buoni risultati». Il progetto, come detto, prenderà corpo nel 2022, «per ora si tratta di un “cantiere”, rispetto al quale definire regole, metodi e dinamiche di approccio. Sono felice di questa nuova iniziativa e fiducioso sul fatto che nel tempo possa dare buoni risultati, a beneficio dei ragazzi e della società», conclude Putto.
I problemi di disagio giovanile riguardano tutti i territori dell’organismo socio-assistenziale, con differenze dovute non soltanto al numero di abitanti, ma anche ad altri fattori. Si è deciso di affidarsi, tra gli strumenti di contrasto a questi episodi di devianza, anche agli operatori di strada, figure innovative per il territorio mentre in realtà con dimensioni e problemi più grandi vengono impiegati da anni, in alcuni casi con risultati incoraggianti. —
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