Giovanetti, si chiude una pagina di storia di Pordenone

PORDENONE. Oggi è il giorno dell’addio. O, secondo quanto molti sperano, il giorno dell’arrivederci. Per l’ultima volta, infatti, saranno aperte le serrande da Giovanetti, in corso Vittorio Emanuele. Oggi termina, infatti, il periodo di liquidazione e martedì il negozio non riaprirà: si chiude un’epoca, iniziata nel 1874 quando Graziano Giovanetti approdò a Pordenone e fondò il negozio di pelletterie pordenonese.
Ma non si può ancora affermare che tutto sia concluso, in quanto la vendita dell’azienda e del relativo marchio è tuttora in ballo e lo sarà anche nei prossimi mesi. Pertanto, quello che la città spera è che quell’insegna che da un secolo e mezzo campeggia su corso Vittorio Emanuele possa resistere ancora per lunghi anni.
Dopo il mese di liquidazione totale (che, iniziato il primo febbraio, si conclude oggi con la proroga di un giorno concessa dal tribunale) avverrà la vendita della merce in stock e, il 14 marzo, ci sarà l’adunanza dei creditori. Sarà possibile anche oltre tale data, per chi fosse interessato, acquistare questa fetta di storia di Pordenone.
E sarebbe un acquisto con un valore aggiunto: assieme all’azienda, infatti, ci potrebbe essere “in dote” anche l’attuale titolare, il punto di riferimento del negozio, Francesca Coran, con la quale la clientela ha instaurato un rapporto di fiducia e che conosce il negozio come le sue tasche.
E’ lei, infatti, la diretta discendente di Graziano Giovanetti che, ancora nell’800, partendo da Sovazza (Novara), terra di ombrellai, si trasferì a Pordenone aprendo il negozio in Contrada maggiore. Dal 1914 al 1956 fu gestita dai figli Umberto, Antonio, Giovanni, Luigi e Delfina, quindi fu quest’ultima a rilevare il negozio.
Dal 1980 è stata gestita dalle due figlie di Luigi, Geltrude e Delfina, a cui si è aggiunta, nel 1984, la figlia di quest’ultima, Francesca Coran, quarta generazione della famiglia.
Un’azienda “rosa”: unico locale storico di Pordenone gestito da sempre da donne. La storia del negozio è strettamente legata con le esigenze di una comunità: oltre agli articoli da viaggio e ombrelli c’erano trappole per topi, zerbini, setacci da farina.
Il negozio attraversò anche il duro periodo della Grande guerra, quando i negozi restarono parzialmente chiusi per riaprire, piano piano, dal 1918. Nel 1964, Giovanetti venne insignito dalla Camera di commercio di Udine del premio “Fedeltà al progresso economico” e nel 1977, a Venezia, del premio Città di Pordenone.
La storica pelletteria, a causa di una crisi che non lascia scampo, a metà dicembre ha depositato una richiesta di concordato con riserva.
E’ una corsa contro il tempo, quella che Giovanetti sta compiendo per “restare in vita” e non chiudere le serrande in modo definitivo. (l.v.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto