Giornalino scolastico con simboli politici: «Va tolto dal web»

SAN VITO. Non è andata giù a un genitore, che è anche consigliere comunale, ma neppure al dirigente reggente dell’istituto comprensivo, la pubblicazione di un giornalino curato da due classi quinte della scuola primaria Marconi di Ligugnana. È finito sul sito web dell’istituto comprensivo. Accanto alla testata (“Mini reporter”) compaiono due loghi, che altro non sono che quelli del Meetup di San Vito, Casarsa, Morsano e Sesto del Movimento 5 stelle (vi figurano le cinque stelle del logo “nazionale”, le scritte “San Vito al Tagliamento” e “L’angolo acuto della provincia”, con la mappa di quest’ultima, evidenziando il mandamento sanvitese), che si possono vedere sul sito del Meetup (fondato nel gennaio 2013, conta 73 iscritti).
Guardando ai contenuti, gli articoli, nell’unica pagina del giornalino, sono tutti incentrati sul Comune. Il perché è spiegato: nel primo giorno di scuola si sono recati al palazzo municipale. Ciò in relazione al fatto che «quest’anno gli alunni di quinta studieranno la Costituzione italiana». Così, hanno incontrato il sindaco, Antonio Di Bisceglie, «per intervistarlo e scoprire cosa si prova a essere sindaco». Di conseguenza, accanto agli articoli sullo stemma di San Vito, “I segreti dell’ufficio Anagrafe” e “La polizia municipale di San Vito è all’avanguardia”, ci sono i pezzi, incentrati sul dialogo avuto tra Di Bisceglie e i bambini, “La scuola ai tempi del sindaco” e “Fare il sindaco a San Vito”, nonché “I commenti divertenti”. Su come “fare il sindaco”, oltre ad aver appreso la giornata tipo di Di Bisceglie, gli alunni hanno compreso che «La sua mission di quest’anno è completare le strade fare una rotonda vicino alla scuola di Ligugnana, completare la pista ciclabile e costruire un nuovo parcheggio vicino all’ospedale; ha anche espresso – hanno aggiunto i ragazzi – la volontà di rendere tutte le scuole dell’istituto informatizzate attraverso l’acquisto delle lavagne multimediali».
«Cosa c’entrano i due simboli del M5s del Sanvitese?», si chiede, «da genitore», Valerio Delle Fratte, che è anche capogruppo di A.mo San Vito. «Rispetto l’autonomia delle maestre, ma da genitore non posso che osservare che ci sono cose, come quei simboli e il contenuto, che non c’entrano nulla con la Costituzione – continua –: non se ne comprende la finalità. La colpa non è certo dei bambini. Mi auguro che non ci sia stata malafede, in questo lavoro in classe, comunque tutto ciò è fastidioso. Io credo alla buonafede di tutti, però in questo caso qualcuno mi sembra sia stato quanto meno incauto. Ho già interessato il consiglio di istituto».
Interpellato, il dirigente reggente del comprensivo, Pietro Fagotto, apprendendo la questione, si è immediatamente attivato. Ha letto “Mini reporter”sul sito dell’istituto che dirige da poco e ha tratto le sue conclusioni: «Inammissibile pubblicarlo, non so come sia passato per la mente a chi di dovere – ha detto ieri –: ho già segnalato a chi cura le pubblicazioni sul web di toglierlo. Vedremo se rimetterlo senza logo». Insomma, passino i contenuti che riguardano il ruolo istituzionale e gli intenti dell’attuale sindaco, ma non i loghi politici, finiti in un giornalino delle scuole primarie. «Ne parleremo anche con gli insegnanti e valuteremo eventuali provvedimenti – ha aggiunto Fagotto – perché ciò non si ripeta più». Anche su Facebook, su input di Delle Fratte, ne è nato un dibattito.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto