Gioca a basket e ha 18 anni: Alioune Diouf è mister Friuli Venezia Giulia

Il giovane che si è commosso molto alla sua incoronazione, è il primo Mister Friuli-Venezia Giulia della storia nonchè il più giovane mai eletto

Mister Fvg si racconta: "Vengo da lontano, ma mi sento friulano"

UDINE. Sfodera un sorriso che illumina tutti dai suoi 198 centimetri di altezza. Che non viene scalfito nemmeno dalle frasi discriminatorie che hanno seguito la sua elezione a Mister Fvg. Alioune Diouf, 18 anni, vive da cinque anni a Cividale ma è senegalese: tanto basta a scatenare sui social polemiche, le ennesime a sfondo razziale.

Alioune è il primo ragazzo di colore a conquistare l’ambita fascia, a Villotta di Chions, sbaragliando la concorrenza. Ha un fisico atletico che allena quotidianamente giocando a basket, dove milita con la Virtus Feletto in serie C Silver e con la Apu Gsa tra gli Under 20.

Parla italiano e, quando serve, si esprime senza troppi problemi in marilenghe, che ha imparato a Cividale, dove abita e studia (per diventare termoidraulico). In testa un doppio sogno: diventare giocatore professionista e tentare la carriera di modello.
 

Mister Friuli Venezia Giulia, l’elezione scatena il popolo del web
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«Mi sono commosso – racconta la sua elezione –, è stata una sorpresa». D’altra parte la giuria, al ristorante Adriatico, non ha avuto dubbi: dei 120 punti a sua disposizione gliene ha assegnati ben 116.

Al secondo posto, staccato di una ventina di posizioni, Davide di Mortegliano, eletto Mister Optex, terzo Francesco di Sacile che è Mister Astol Models, quarto Gabriele di Udine con la fascia di Mister Adriatico, quinto Davide di Gemona del Friuli con la fascia di Mister Web, il più votato dal pubblico di internet.

E pensare che, almeno all’inizio, a spingerlo sulle passerelle era stato un amico, che gli ha fatto conoscere l’agenzia Astol Models di Udine, proprietaria del marchio di Mister Fvg, evento giunto alla sua 11ª edizione. Sbaragliando i concorrenti, ha vinto le varie selezioni conquistando poi il titolo friulano. Che lui ritiene di meritare perché sente di appartenere alla terra che lo ha accolto cinque anni fa.

«Mi hanno trattato sempre bene – dice – e mi hanno aiutato sia al convitto dove abito sia al di fuori. Qui ho trovato una nuova famiglia» e il dirigente della Virtus che lo ha portato in Italia, Roberto Caruso, lui lo considera «come un padre». In Senegal ha lasciato i genitori, due sorelle e tre fratelli. E sicuramente un vita diversa da quella che può costruirsi in Friuli, dove è arrivato in compagnia di uno zio.

«Mi piace molto il frico con la polenta – riferisce sorridendo – e considero i friulani molto simpatici, nonostante le battute sul colore della mia pelle».

Battute che, a dire la verità, hanno percorso l’intero Stivale sui social, rappresentando il pensiero di chi (e sono ancora molti) è ancora evidentemente legato a ormai i canoni classici della bellezza, superati invece dal mondo contemporaneo, e non ritiene che, a rappresentarla, possa essere chi ha la pelle nera. «Non mi abbatto – confessa Alioune – perché le critiche rafforzano le persone. Io vado avanti per la mia strada».

Scioccato e incredulo si è detto il suo agente, Fabrizio Astolfi. «Sono allucinato da tutti questi commenti razzisti. All’Udinese – argomenta – un giocatore di colore non desta alcun scalpore, perché allora ci sono problemi con i concorsi di bellezza? La realtà di oggi è multietnica, i nostri figli frequentano classi composte da molti bambini stranieri: questa varietà è ormai la normalità».

E Alioune ha tutte le carte in regola per tenersi stretta la sua vittoria e soprattutto gioirne.
«Ho passato la mia adolescenza in Friuli, dove sto studiando e ho i miei amici. Qui – conclude – sto costruendo il mio futuro»

Prima di questo, il caso (tra gli altri) di Samira Lui, friulana arrivata terza a Miss Italia e, sicuramente, quello di Alioune non sarà l’ultimo. Almeno finché si continuerà a non accettare che il mondo cambia.


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