Gianpiero è malato e lancia l’sos: servono fondi per la cura negli Usa

CODROIPO. Sul polso ha tatuato in latino la parola guerriero. Perché lui combattente lo è da sempre. Ora però Gianpiero Saglimbene, militare 37enne di stanza ai Lancieri di Novara a Codroipo, sta lottando la sua battaglia più dura.
Quella contro un tumore raro e aggressivo, chiamato sarcoma desmoplastico a piccole cellule rotonde. Ma lui non si arrende. Una possibile cura potrebbe trovarsi in America, al “Columbia University Medical Center” dal dottor Kato Tomoaki che ha già operato e salvato un altro giovane affetto dalla stessa malattia.
Per l’operazione, però, serve molto denaro. Per questo la moglie Barbara Rado ha lanciato una raccolta fondi online nella pagina “Tutti insieme per Gianpiero”. E la risposta di una città, Codroipo, e di tutta Italia non si è fatta attendere. Ieri, alle 20, erano stati raccolti oltre 154 mila euro. Ma non bastano.
Secondo una prima stima, infatti, ne servirebbero 600 mila. Per questo si continua. Molti negozi nel capoluogo del Medio Friuli hanno avviato una raccolta fondi in contanti e sono già stati organizzati degli eventi come il memorial “Danilo Pontisso” organizzato dall’Asd Rivolto domenica 9 giugno.
Gianpiero, originario di Foggia, era appena tornato da una missione in Libano quando, nel novembre 2014, comincia a stare male. È allora che inizia la sua battaglia. La diagnosi, la chemioterapia, le cure in ospedale, le operazioni, le trasfusioni.
Lui, attualmente ricoverato in ospedale a Udine, resiste, combatte con il coraggio di chi non vuole arrendersi. Come non si arrende Barbara che in una notte insonne trascorsa al suo fianco accende il computer e inizia a cercare.
«Gianpiero ha sempre combattuto la malattia che però è aggressiva e degenerativa – dice –. Quella notte ho trovato un articolo in cui si raccontava dell’operazione a un ragazzo di 36 anni andata a buon fine in America. Io e mia cognata abbiamo dato vita al progetto per aiutare Gianpiero inizialmente divulgandolo via Whatsapp.
Poi abbiamo contattato il dottore Tomoaki che ha richiesto la cartella clinica e adesso stiamo aspettando da lui una risposta sull’ultima documentazione che gli abbiamo inviato». Barbara crea la pagina Facebook e fa partire la raccolta fondi.
«Siamo commossi dalla generosità di tantissime persone a cui va il nostro immenso grazie – prosegue –. Noi siamo disposti ad andare in qualsiasi parte del mondo, ci siamo rivolti anche a due centri in Inghilterra. Se esiste una terapia sperimentale, noi andremo ovunque.
Se qualche medico la conosce ci contatti. Mio marito non si aspettava una dimostrazione così grande di affetto e di solidarietà. Questo gesto gli ha dato una nuova forza per lottare». Barbara ci crede e lotta per Gianpiero, da 23 anni l’amore della sua vita.
«Io combatto al suo fianco perché voglio che cresca i nostri due figli e che tutti i nostri sogni possano realizzarsi» aggiunge. Non sono soli. Accanto a loro ci sono una città e un Paese intero. Ci sono migliaia di persone. Tutte unite per Gianpiero.
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