Ghiaia di Colfosco, dichiarato il fallimento Nel cantiere di Tauriano sette senza lavoro
La decisione sul futuro di Ghiaia di Colfosco è arrivata, ma non è quella che titolari, dipendenti (dei quali, sette lavorano a Tauriano) e sindacati avrebbero voluto. Ieri, infatti, il tribunale di Treviso ha decretato il fallimento dell’azienda della famiglia Montesel, che a ottobre aveva presentato una richiesta di concordato in continuità. Un verdetto che mette fine a uno dei colossi trevigiani del settore e che segna il destino di 98 dipendenti che rimarranno a casa senza poter contare su alcun tipo di ammortizzatore sociale. La doccia fredda è giunta nel primo pomeriggio quando il decreto è stato pubblicato sul portale dei fallimenti. I dipendenti di Colfosco e i sette del cantiere di Tauriano si aggiungono alla lunga lista di posti di lavoro persi in un territorio che già ha registrato numerose chiusure e in cui è ancora aperta la questione Electrolux. Dinnanzi alla decisione del tribunale, i vertici della società non intendono però rimanere a guardare: «Faremo ricorso, non possiamo arrenderci», afferma il titolare Daniele Montesel, che esprime anche la sua preoccupazione per i dipendenti. Ed è a loro che va il pensiero dei sindacati. Le organizzazioni sindacali, i vertici e i sindaci della zona avevano parlato di una società in grado di rimanere in piedi, che aveva pagato i dipendenti e godeva della fiducia dei committenti. «Ghiaia di Colfosco dopo il concordato ha prodotto degli utili considerevoli», aveva detto nei giorni scorsi Montesel, secondo cui si è giunti a questo punto per una stretta creditizia, insoluti e problemi nell’incassare.
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