Gestione illecita di rifiuti, maxisequestro del Noe: due imprenditori nei guai

SPILIMBERGO. Maxisequestro di rifiuti da parte dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Udine (Noe) in un’azienda nella zona industriale di Spilimbergo.
Gli investigatori, agli ordini del capitano Gianluca Muscatello, hanno messo i sigilli su un’area di tremila metri quadrati all’interno della ditta De Stefano Venilio. Qui erano stati stoccati tremila metri cubi di rifiuti inerti da demolizione e fresato d’asfalto.
Il valore complessivo dei materiali sequestrati è stato quantificato dai carabinieri in circa 250 mila euro. I due fratelli Manlio e Danilo De Stefano, titolari dell’azienda, fondata dal padre, sono stati denunciati a piede libero dai militari del comparto di tutela ambientale per gestione illecita di rifiuti.
L’indagine, coordinata dal pm Maria Grazia Zaina, è partita da un’attività di monitoraggio del Noe sul ciclo dei rifiuti. In questo ambito è stato effettuato un controllo nell’azienda spilimberghese, che opera nel settore della gestione dei rifiuti non pericolosi per il recupero di inerti da demolizione e fresato d’asfalto.
A conclusione degli accertamenti i carabinieri del Noe di Udine hanno riscontrato, «la presenza di numerose e gravissime infrazioni – viene precisato in una nota – alla normativa di settore».
I detective del comparto di tutela ambientale ritengono all’esito di approfondite verifiche che l’azienda «gestisse ingenti quantitativi di rifiuti, ben oltre il limite consentito, stoccandoli in aree non autorizzate ed omettendo di sottoporli al trattamento per il recupero dei materiali inerti». Il trattamento è necessario per poterli riutilizzare come materiali certificati per l’edilizia.
Alla luce delle risultanze investigative, è stato disposto nei giorni scorsi il sequestro dell’area di stoccaggio dei rifiuti e i titolari dell’azienda sono stati denunciati.
Il sequestro del Noe di Udine è stato successivamente convalidato dal giudice per le indagini preliminari Rodolfo Piccin, su richiesta del sostituto procuratore Zaina. I sigilli non pregiudicano tuttavia la prosecuzione dell’attività.—
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto