Gestione del bosco privato, progetto positivo

Quindici boscaioli volontari hanno illustrato l’esperienza della cura degli appezzamenti

BUDOIA. Fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale, l’esperienza della gestione collettiva dei boschi privati che nel comune di Budoia dura da circa due anni, ha prodotto un apposito convegno di studio, nell’aula del consiglio comunale. La gestione del progetto, legata allo sportello energia del municipio, per ora unica in regione, è stata proposta in un apposito convegno organizzato dall’amministrazione comunale e dalla Pro loco.

I relatori, introdotti dal vicesindaco Pietro Ianna, hanno presentato un bilancio lusinghiero dell’iniziativa per la cura dei boschi locali.

Quindici volontari boscaioli, coordinati dal professionista Mauro Zambon, con metodi scientifici hanno gestito parti di bosco di decine di proprietari, appezzamenti concentrati sulla zona collinare di Santa Lucia di Budoia. La legna ricavata dal taglio dei boschi cedui, centinaia di quintali, è già stata ripartita fra proprietari e volontari, con criteri d’equità che soddisfano i titolari dei fondi e diventano remunerativi delle ore lavorate dai boscaioli, riscuotendo il consenso di entrambe le parti.

Tutto lascia presagire che l’esperienza possa ulteriormente estendersi ai boschi della fascia pedemontana.

È questa la volontà, emersa durante il convegno, dell’amministrazione comunale, presente con il vicesindaco Ianna e l’assessore all’ambiente Massimo Scussat. Inserita nel progetto di portata europea “DynAlp climate”, messo in atto dai comuni appartenenti ad Alleanza nelle Alpi, l’esperienza pilota budoiese è stata illustrata dagli operatori forestali: Mauro Zambon, Federico Rigo e Francesco del Maschio.

Mentre sugli spetti scientifici e tecnici della gestione boschiva hanno relazionato gli esperti in scienze forestali Roberto Luise e Rinaldo Comino, direttore del Servizio regionale gestione forestale e produzione legnosa. Ha moderato il dibattito Emilio Gottardo.

Sigfrido Cescut

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto