«Genitori rassegnatevi, dovete andare a prendere i vostri figli a scuola»

La ministra dell'Istruzione Fedeli replica alle famiglie dopo le proteste: «È una legge. Poi, ci sono i nonni e per loro è un piacere»
L'intervento della ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli durante la presentazione del portale Ansa Legalit?? nell'Istituto comprensivo via Mar Rosso ad Ostia, Roma, 1 giugno 2017. ANSA/ETTORE FERRARI
L'intervento della ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli durante la presentazione del portale Ansa Legalit?? nell'Istituto comprensivo via Mar Rosso ad Ostia, Roma, 1 giugno 2017. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. «Se i vostri figli vanno alle medie, dovete andare a prenderli a scuola. Questa è la legge. Credo che anche i genitori devono esserne consapevoli. Le scelte dei presidi sono collegate a leggi dello Stato italiano». E se un ragazzino si fa male mentre torna a casa da solo, anche i capi d’istituto rischiano una condanna da 6 mesi fino a 5 anni. Chiare le parole della ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli che durante un’intervista tv è tornata a parlare della norma (contestatissima dalle famiglie) che obbliga gli under 14 ad aspettare qualcuno fuori la scuola. Genitori, nonni o comunque un adulto fidato che li accompagni, li prenda per mano.

La ministra ha voluto così sgomberare i dubbi dei presidi che, pressati dalle famiglie, avevano sollevato perplessità sul fatto se sia lecito o meno lasciare liberi i ragazzini di andare a scuola o tornare a casa da soli. Una battaglia che nasce da una sentenza della Cassazione di qualche mese fa che ha condannato preside e docente dell’ultima ora della mattina, colpevoli di aver affidato ad un adulto un ragazzino, morto quindici anni fa sotto uno scuolabus. Dopo la sentenza, in alcune scuole sono comparsi regolamenti che impongono la riconsegna dei ragazzi con meno di 14 anni solo nelle mani di un adulto, ma dove è accaduto sono esplose polemiche e battaglie con le famiglie.

«Stiamo parlando di leggi a tutela dell’incolumità e delle responsabilità legate ai minori – ha avvertito la ministra Fedeli che ha esortato i genitori – attenzione a non fare diventare questo caso un elemento di non assunzione di responsabilità» da parte dei genitori nell’attuazione di una legge. Quanto alla tesi di chi sostiene che in questo modo non si facilita l’autonomia dei propri figli, la ministra ha risposto: «È giusto sperimentare l’autonomia dei ragazzi ma si può fare anche di pomeriggio, non necessariamente nel percorso casa scuola casa». E se i genitori non possono perché impegnati al lavoro? Ci sono sempre i nonni. «È un grande piacere per i nonni andare a prendere i nipotini. La considero una cosa fantastica. Potessi farlo!», chiosa Fedeli. La legge dunque va rispettata. Resta confermato che «se dovesse accadere qualche disgrazia a un alunno delle medie mentre torna a casa da solo, anche i presidi rischiano una condanna da sei mesi a cinque anni». 

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