Gelateria chiusa: il paese perde le maxi-torte di Maria

MARTIGNACCO. Ha chiuso, dopo ben sedici anni di attività, la gelateria “Dolci momenti” di Martignacco. Luci spente dunque al civico 5 di piazza Vittorio Veneto. Ma la titolare, Maria Venturini, ricordando con gioia gli anni trascorsi in paese, vuole salutare tutti e ringraziare quanti, in questo lungo periodo, «hanno fatto un pezzo di strada con lei».
«Sono stata bene a Martignacco – sottolinea infatti l’interessata, che abita a Basaldella – e mi dispiace aver chiuso. Un legame di profondo affetto mi lega a Martignacco e poi, per il futuro, non si può mai dire... Dunque un grazie a tutti».
Questa estate a più di qualcuno mancheranno i coni e i semifreddi di Maria Venturini, tutti preparati artigianalmente. I suoi dolci in tante occasioni sono stati il clou di eventi sociali, cerimonie, feste e ritrovi di famiglia. E, molte volte, era Maria stessa a portali in regalo ad amici, persone care, colleghi. Lo sanno bene, per esempio, i vigili del fuoco dove Maria da anni presta servizio discontinuo e come volontaria e anche i donatori di sangue. Ed era sempre sua anche la maxi-torta con la quale la parrocchia di Basaldella ha salutato, qualche mese fa, don Maurizio Michelutti. Dal suo laboratorio sono usciti anche dolci per 450 persone. E non di rado la clientela poteva apprezzare gusti nuovi e sperimentali: c’è chi si ricorda, per esempio, il “Salvadi”, un babà variegato alla pesca e al brandy. «Mi mancheranno molto tutte le persone che frequentavano abitualmente la mia gelateria che ormai, come il vicino bar, era diventata un punto di ritrovo – racconta Maria –, nel tempo tanti clienti erano diventati miei amici. E mi mancheranno, in particolare, i bambini e i ragazzi che ho visto crescere, alcuni in questo periodo si sono sposati e hanno fatto figli. Un ragazzino che abita qui vicino, quando stavo sistemando il negozio, è venuto a salutarmi, mi ha abbracciato dicendomi che gli sarei mancata e mi ha riempito il cuore. Saluto tutti quanti – ha concluso – con un grande abbraccio». —
A.R.
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